Da oggi il rilascio dell’attestazione del numero civico e la relativa affissione della targa, si pagherà. Lo ha deciso l’amministrazione comunale con una delibera proposta dall’assessore all’Urbanistica, Sergio De Cola, approvata ieri sera dal Consiglio comunale con 12 voti favorevoli.
Al singolo cittadino, ricevere i documenti relativi alla denominazione della strada costerà 20 euro, per il sopralluogo e la definitiva assegnazione della numerazione civica bisognerà invece sborsarne 30.
Secondo Palazzo Zanca, infatti, tale servizio non rientra più tra quelli essenziali che un’amministrazione è chiamata a garantire in totale gratuità. Una decisione presa tirando in ballo la legge 449 del 1997 che all’articolo 43, comma 4, recita chiaramente: con uno o più regolamenti, da emanare entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, le pubbliche amministrazioni individuano le prestazioni, non rientranti tra i servizi pubblici essenziali o non espletate a garanzia di diritti fondamentali, per le quali richiedere un contributo da parte dell’utente.
Una normativa che Palazzo Zanca ha però adottato nel 2007, ben oltre il tempo limite dei 90 giorni previsto. Ma secondo il dirigente del Dipartimento Politiche del Territorio, il ritardo non andrebbe ad inficiare la legittimità dell’atto. “Le leggi di riferimento che abbiamo tenuto in considerazione – spiega Schiera – la legge anagrafica del 1954 e il successivo regolamento approvato nel 1989. Mi sfugge il motivo per il quale nella delibera sia presente un riferimento alla legge del 1997 sui servizi essenziali. Bisogna inoltre tenere in considerazione la pressione dell’Istat che ha più volte segnalato le criticità riscontrate a Messina in termini di toponomastica e numerazione civica. Ciò spesso crea un’evasione tributaria poiché non è sempre possibile rintracciare gli utenti, c’è dunque la necessità di rimettere le cose in ordine”.
Ma appena due mesi fa il Consiglio comunale aveva approvato l’esternalizzazione del servizio che sarebbe dovuto essere gestito da una società esterna. E la successiva mossa dell’amministrazione comunale, che ha deciso di far mettere le mani in tasca ai cittadini, ha generato confusione in Aula. Durante la seduta di ieri, infatti, ben 10 consiglieri si sono astenuti, contestando la scelta di mettere a pagamento la concessione dei certificati sulla denominazione di una strada o sulla numerazione.
Tuttavia, per l’amministrazione comunale fila tutto liscio. “L’esternalizzazione del servizio – spiega Schiera – è propedeutica alla pubblicazione di una gara d’appalto. Fino ad ora il servizio è stato svolto da altri Dipartimenti, ma adesso è passato tutto nelle nostre mani con l’aiuto di un apporto privato vista l’esiguità del nostro organico e la quantità di lavoro che ci aspetta”.
Andrea Castorina
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