Messina non è più la Cenerentola d’Italia. Il 23esimo rapporto di Legambiente sull’Ecosistema Urbano, presentato stamane a Bari, vede la città peloritana lasciare l’ultima posizione della graduatoria e piazzarsi al novantesimo posto. Un sensibile passo in avanti che fa ben sperare in vista del futuro, anche se la prima classificata Macerata resta distante anni luce. Lo studio effettuato da Legambiente con il supporto dell’Istituto di ricerche Ambiente Italia e de Il Sole 24 Ore, ha confrontato i 104 capoluoghi italiani combinando i risultati provenienti da diciotto indicatori. Sono stati presi in esame la qualità dell’aria, i consumi idrici, la produzione di rifiuti, la raccolta differenziata, l’utilizzo di energie rinnovabili, il trasporto pubblico, il numero di piste ciclabili e isole pedonali.
Timidi segnali positivi provengono dal settore rifiuti. Quest’anno la raccolta differenziata si è attestata al 12.9%, nel 2015 era ferma al 9%. Aumenta però la produzione di rifiuti solidi urbani con 492 chili per abitantè, trenta in più rispetto lo scorso anno. Deciso passo in avanti, invece, per quel che concerne la capacità di depurazione che nell’anno in corso ha toccato il 96,8% rispetto al 48% del 2015.
La città dello Stretto continua a non brillare in materia di trasporti e mobilità. Nella classifica relativa all’offerta di trasporto pubblica Messina è ultima tra le città più grandi e penultima per quanto riguarda il numero di passeggeri trasportati annualmente. Leggero miglioramento circa l’estensione delle isole pedonali dove la città passa dallo 0.23 del 2015 all’attuale 0.25. Piccolo passo in avanti anche per quel che concerne le piste ciclabili, la città ha infatti ottenuto il punteggio di 0.74 rispetto allo 0.73 dell’anno scorso.
In compenso le strade messinesi risultano tra le più sicure d’Italia. Nella classifica dedicata all’incidentalità stradale la città si piazza al 27esimo posto.
Messina continua però a fare i conti con una grave emorragia demografica. Secondo Legambiente la popolazione quest’anno si attesta a 238.439 abitanti contro i 240.414 dello scorso anno. Un trend negativo che nei prossimi anni toglierà alla città peloritana l’appellativo di 13esima città in Italia.
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