Lo stop alla erogazione idrica, programmato per lavori necessari a Calatabiano, è durato molto meno del previsto. Si parlava di uno stop di 24/36 ore , ma già dopo 12 ore il tratto di condotta di 60 metri era già stato sostituito, con la ripartenza del flusso idrico verso la città di Messina già iniziato nella serata di ieri senza alcun intoppo.
Ma come ripetiamo da tempo, e come il presidente dell’Amam, Leonardo Termini, insieme all’assessore De Cola ricordano, le forti criticità rimangono, perché per quanto si possa far fronte a lavori di natura strutturale, i costoni di Calatabiano e, ancora di più, quello di Forza d’Agrò, andrebbero messi in sicurezza. Solo così Messina potrà mettere fine al perenne stato di emergenza.
Durante la conferenza stampa tenuta questa mattina nella sede dell’Amam, si è fatto il punto della situazione, sia per i lavori effettuati nella giornata di ieri, che lo stesso Termini definisce “frutto di una forte sinergia tra Amam e amministrazione”, sia per quanto riguarda i prossimi lavori che riguardano la deviazione di un tracciato del tubo da 1000 in località Forza d’Agrò, e, ancor più importante, per la messa in sicurezza dei costoni, rispetto cui, la Protezione Civile, che entro il 15 agosto avrebbe dovuto indire la gara per tali interventi, continua ad affermare di non avere i dovuti finanziamenti.
“Quello effettuato ieri – ha affermato Termini – è stato un intervento di straordinaria manutenzione che, comunque, non ha creato alcuna crisi idrica. Il prossimo passaggio è la protezione della condotta. Abbiamo evidenziato, attraverso uno studio, che esistono molte zone di critiche. L’Amam vanta 90 milioni di crediti nei confronti di cittadini morosi, ma anche di utente istituzionali, e con questa cifra si potrebbe far fronte ad una serie di interventi significativi”.
Termini ha sottolineato comunque la gravità della situazione in cui si trova la città dello Stretto, anche in virtù dell’arrivo della stagione delle piogge, e la responsabilità della Protezione Civile: “Siamo in assoluto pericolo. Sia per Calatabiano che per Forza d’Agrò. Abbiamo sempre sostenuto che l’Amam può far fronte agli interventi strutturali, così come a breve avverrà per Forza d’Agrò, dove presenteremo un progetto, per poi avviare una gara d’appalto per la deviazione della condotta da 1000 in un tratto più sicuro. Ma per il costone di Calatabiano, così come per il fronte scosceso di Forza d’Agrò, è la Protezione Civile a dovere intervenire. Abbiamo proprio oggi inviato una nota, per quanto riguarda queste due zone, alla Protezione Civile nazionale, a quella regionale, e al Governo regionale, in cui evidenziamo lo stato di fatto di Calatabiano e Forza d’Agrò, chiedendo anche l’apertura di un tavolo inter-istituzionale per avere un cronoprogramma utile per poter dare certezza sull’unico ed importante acquedotto che oggi abbiamo”.
“È stato fatto un progetto per la mitigazione del rischio – ha aggiunto l’assessore De Cola -. L’intervento di ieri fa parte di questo studio. Adesso si sta cercando di passare dalla fase di emergenza a quella di pianificazione. Un importante passo riguarda l’inserimento, nel Masterplan, della somma di circa 6 milioni, necessaria per effettuare gli interventi per tutta la condotta di Fiumefreddo. La cifra sarà, in parte, a carico regionale, per quanto riguarda la stabilità dei pendii, e in parte a carico della città, per quanto riguarda invece le infrastrutture. Speriamo che questi fondi previsti nel Masterplan siano disponibili quanto prima”.
Termini e De Cola hanno affrontato anche il punto riguardante l’Alcantara. “Da 7 anni l’acquedotto è inoperoso – ha detto il Presidente di Amam – ma Sicilia Acque deve darci certezze circa l’impegno assunto riguardo la sua riparazione. È un’importante fonte di approvvigionamento, in quanto, collegandosi con il serbatoio di Tremonti, può riuscire a far fronte, in situazioni di emergenza, alla mancanza di acqua nelle parti alte della città”.
“Abbiamo chiesto alla Protezione Civile regionale- ha continuato De Cola – di contattare Sicilia Acque per avere una data certa sulla riparazione dell’acquedotto. Ci serve certezza, in virtù di quella programmazione che stiamo cercando di portare avanti”.
Una pianificazione che, nonostante l’accurata progettazione degli interventi strutturali, come quello di ieri a Catalabiano, e come quello che verrà effettuato a Forza d’Agrò per la deviazione della condotta, con una durata dei lavori di circa 4 giorni, dovrà tenere conto sempre di un problema più grande: la messa in sicurezza dei costoni, di responsabilità della Protezione civile regionale. Nonostante possano portarsi avanti tutte le procedure possibili per garantire la certezza di un approvvigionamento idrico anche in condizioni climatiche avverse, il problema rimane e la Protezione civile latita, secondo le parole di De Cola, “in un preoccupante silenzio”.
Simone Bertuccio
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