Questione Tir: parla Cacciola e a Vincenzo Franza piace quello che dice

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L’assessore alla Mobilità Urbana, Gaetano Cacciola, è intervenuto con una nota in merito all’attraversamento dei TIR in città: “Il vero ed unico obiettivo di questa amministrazione è fare in modo che, in condizioni normali, i TIR che dalla Sicilia devono raggiungere il “continente”, e viceversa, non attraversino la città, nell’attesa della realizzazione del nuovo porto a sud che eliminerà definitivamente il traffico di tutto il gommato da attraversamento. E questa e’ anche una priorità assoluta per i messinesi. Nessun interesse di parte, nessuna “opportunità” politica potrà mai prevalere rispetto la salute e la sicurezza dei cittadini. A questo obiettivo concorre innanzi tutto l’oggetto della concessione della rada San Francesco che prevede, forse e’ meglio ricordarlo, esclusivamente l’imbarco e lo sbarco di auto e pullman, non già di tir. Quindi, dall’osservanza e dal rispetto di questo principio scaturirebbe il raggiungimento dell’obiettivo primario. Su questo aspetto, anch’esso da rammentare, la Polizia Municipale non ha poteri d’intervento. In considerazione di circostanze eccezionali, dovute o a particolari eventi atmosferici o a un flusso elevato di mezzi pesanti al porto di Tremestieri, per evitare il formarsi di lunghe code che potrebbero interferire con la viabilità autostradale, ecco intervenire l’ordinanza 488 che regola in maniera puntuale circostanze appunto eccezionali, allo scopo di garantire la sicurezza, oltre che in città, anche nella sede autostradale. I responsabili per la conduzione di queste modalità sono la Capitaneria di Porto, l’Autorità Portuale, gli Armatori, gli Autotrasportatori, l’Amministrazione Comunale e la Polizia Municipale, che hanno da sempre condiviso gli obiettivi, manifestando la volontà comune di lavorare in coordinamento per il loro raggiungimento. La considerazione e’ però che in questo ultimo anno, nonostante non ci siano stati molti eventi eccezionali tali da attivare la 488 in termini di deroghe, sono stati evidenziati numerosissimi passaggi di TIR alla rada San Francesco (non provenienti dalla città) e di conseguenza, in particolare nelle ultime settimane, sono state emesse parecchie multe per passaggi di TIR non in deroga. Da queste semplici riflessioni deriva la considerazione fatta dal Comandante della Polizia Municipale di Messina e l’invito agli armatori a collaborare al rispetto dell’Ordinanza (che significa, nei fatti, indicare agli autotrasportatori che il porto a loro dedicato è quello di Tremestieri e trasportarli proprio in quella sede). Niente di più, quindi, che normale attività di controllo e diffusione del rispetto delle regole. Invece, purtroppo, la reazione degli armatori è apparsa come una voce fuori dal coro, non più disponibile a perseguire l’obiettivo primario comune. Appare inoltre assolutamente stonato l’acuto nei confronti del Comandante Ferlisi che continua con serietà e rigore ad esercitare la sua funzione nonostante vicissitudini burocratiche non gli abbiano ancora consentito di dedicarsi ad uno solo dei mandati a lui al momento affidati. Questa amministrazione continuerà a perseguire il rispetto delle regole, che tali debbono essere per tutti, anche per coloro che per molto tempo hanno ritenuto che fossero un fastidioso elemento secondario”.

Un intervento, quello di Cacciola, che è piaciuto a Vincenzo Franza, amministratore delegato della Caronte&Tourist:

“La Caronte& Tourist esprime il suo sincero apprezzamento sulla posizione esplicitata oggi dall’assessore Gaetano Cacciola.
Affermare – ha sottolineato l’Ad – che nessun interesse di parte, nessuna opportunità politica potrà prevalere rispetto alla salute e la sicurezza dei cittadini, offre un’apertura alla possibilità di un dialogo tra le parti (Istituzioni, armatori, autotrasportatori), scevro da pregiudizi ideologici e basato su dati di fatto che la Caronte&Tourist ha più volte proposto in passato ed è pronta anche oggi a costruire per offrire il suo contributo nell’interesse della comunità e stabilire regole certe e condivise”.

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