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Sciopero del personale Rfi. Il prossimo 8 settembre sarà ancora protesta

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Si torna a scioperare il prossimo 8 settembre. L’Orsa annuncia per quella data un’azione di protesta di 8 ore di tutto il personale dell’impianto di navigazione Rfi di Messina. In una nota, il segretario regionale dell’Orsa, Giuseppe Terranova, esplica i due punti fondamentali che hanno portato alla proclamazione della nuova agitazione dei lavoratori: «Strumentale gestione dell’armamento delle navi ferroviarie che comprime i livelli di sicurezza e limitazione da parte di Rfi dei livelli di produzione anche nel settore trasporto merci».

Per quanto riguarda la prima motivazione, nel comunicato redatto dal sindacato si legge: «L’azienda arma sommariamente, con equipaggio ridotto, la nave con l’ultimo orario che resta ferma in invasatura per scelta aziendale. La nave con equipaggio inferiore alla tabella minima di armamento viola, di fatto, il codice della navigazione che in nessun caso prevede navi armate con tabelle sottodimensionate. Di tale irregolarità, che espone a rischio la sicurezza degli equipaggi e dell’intero sistema di navigazione nello Stretto, è stata ripetutamente avvisata la Capitaneria di Porto di Messina che fino ad oggi non ha ritenuto opportuno intervenire per ristabilire le regole imposte dal codice della navigazione in garanzia dei livelli di sicurezza. L’unità inutilizzata, ferma in invasatura, limita altresì l’efficienza dell’esercizio ed è funzionale al disegno aziendale volto a disincentivare l’utilizzo delle navi ferroviarie per traghettare i treni a lunga percorrenza, col fine ultimo di realizzare il progetto di “rottura carico” che Rfi non è riuscita a concretizzare con il cambio orario di giugno 2015 per la partecipata protesta di lavoratori e cittadini in difesa della continuità territoriale».

Sul secondo punto, l’Orsa precisa: «Le corse con carico di ferrocisterne, di pertinenza ferroviaria, sono frequentemente “dirottate” verso la Società Bluferries, mentre la nuova nave ferroviaria N/T  Messina resta inutilizzata in porto con equipaggio ridotto. Una nave ferroviaria sistematicamente ferma in porto, oltre a rappresentare uno spreco di risorse pubbliche, riduce significativamente i livelli di produzione e tende a desertificare ulteriormente l’impianto di navigazione Rfi, in linea con l’annoso progetto di abbandono dell’area dello Stretto».

«Attivata la prima fase delle procedure di raffreddamento lo scorso 9 luglio e la seconda il 17 luglio – si legge ancora nella nota sindacale –, nessun riscontro aziendale ci è pervenuto». Proprio alla luce di questa mancata risposta la protesta avrà luogo il prossimo 8 settembre e avrà una durata di 8 ore, dalle 9.01 alle 16.59 dello stesso giorno. Per gli impianti fissi lo sciopero interesserà l’intera giornata lavorativa.

Per l’intera giornata saranno garantiti i servizi minimi; «a tale scopo, le strutture sindacali territoriali interessate concorderanno con la Società Rfi la/le navi di comandata».

Alle navi sarà garantito il rientro a Messina per l’avvicendamento degli equipaggi, ma non sarà possibile effettuare manovre di cambio approdo o di ormeggio in banchina, né altro tipo di operazioni commerciali o di servizio. Sarà garantito lo sbarco del carico solo se imbarcato prima dell’inizio dello sciopero.

 

 

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