La questione del pagamento del pedaggio autostradale a Villafranca è sempre calda, ma d’estate si fa addirittura “rovente”.
Dello scorso mercoledì la decisione del Cas di dimezzare il costo del pedaggio, nei mesi di luglio ed agosto, per i veicoli di classe A (autovetture) che percorrono la tratta autostradale Boccetta–Mini Svincolo di Villafranca Tirrena nelle fasce orarie 21-8 e 14-16.
Di oggi, la richiesta del consigliere della VI circoscrizione, Mario Biancuzzo, al Presidente del Cas, al Ministro delle Infrastrutture, al Presidente della Regione Sicilia e al Prefetto, dell’eliminazione del costo del pedaggio per tutti i residenti messinesi.
“Come è noto – scrive Mario Biancuzzo −, la barriera autostradale dell’A20 con uscita denominata erroneamente Villafranca Tirrena è allocata nel territorio di questo Comune di Messina, località Messina nord e serve i villaggi della zona nord dello stesso Comune”.
“Sin dalla realizzazione dell’autostrada inaugurata nel lontano 1972 – spiega −, il tratto segnato in oggetto è stato gravato da pedaggio, così come gli altri tratti in tangenziale Boccetta, Gazzi, Messina Sud, Tremestieri. Dopo qualche anno, giustamente, questi ultimi tratti sono stati sgravati dal pagamento, mentre l’unico svincolo rimasto a pagamento è stato quello, appunto, di Ponte Gallo, casello (anzi svincolo) ubicato nel territorio del Comune di Messina”.
“Il tratto in questione – prosegue il Consigliere Biancuzzo −, pur essendo tangenziale, è uno dei tratti più costosi sul territorio nazionale. Infatti, per percorrere circa 11 km (Orto Liuzzo Boccetta) e viceversa bisogna sborsare 1,20 euro.Tale disparità di trattamento è vissuta dai cittadini messinesi come una discriminazione e pertanto non accettata. Ciò ha fatto si che negli anni, sia le associazioni di consumatori, quanto singoli cittadini, abbiano chiesto più volte con esposti e denuncie, anche a mezzo stampa, di abolire il pagamento del pedaggio sulla tangenziale dal centro cittadino alla barriera di Ponte Gallo considerandolo un abuso e un atto di ingiustizia, anche con proteste pacifiche”.
“Inoltre – prosegue −, si precisa che la barriera in argomento non consente l’ingresso e l’uscita dell’autostrada in entrambi i sensi di marcia, trattandosi piuttosto di una bretella che consente la sola uscita dalla sede autostradale per i mezzi provenienti da Messina e l’ingresso in tangenziale solo in direzione Messina. Per cui non può definirsi un vero e proprio casello, ma di una semplice bretella eseguita al tempo eslusivamente per soddisfare le esigenze dei villaggi della zona nord. (Orto Liuzzo, Gesso, Tarantonio, Rodia, San Saba, Piano Torre, Salice, Spartà, Acqualadrone)”.
“Per tale motivo – precisa −, non è legittimo il pagamento del pedaggio. Accertato che da 43 anni i cittadini messinesi utilizzano la tratta da Sud (Tremestieri) a Nord (Ponte Gallo) per raggiungere il centro della città e che per le tratte autostradali che si sviluppano all’interno dello stesso Comune, come è quella segnata in oggetto, con raccordi, bretelle e tangenziali, non è dovuto alcun pedaggio”.
“Chiedo − prosegue Biancuzzo – di valutare l’ipotesi di esenzione totale visto che la tratta in oggetto è parte integrante della tangenziale ricadente nel Comune di Messina e quindi riservare alla stessa il trattamento delle uscite denominate Boccetta, Messina Centro, Gazzi, San Filippo e Tremestieri”.
Il consigliere Mario Biancuzzo conclude chiedendo “al Presidente del Cas di inoltrare una richiesta al Ministro delle infrastrutture per chiedere l’eliminazione totale del pedaggio, allo svincolo di Messina Nord e l’eliminazione della tabella ingannevole posizionata, da Villafranca a Messina Nord, una questione di onestà e di legalità; al Ministro delle infrastrutture: di sapere se è a conoscenza che lo svincolo di Messina Nord, denominato erroneamente Villafranca Tirrena è situato nel territorio del Comune di Messina; al Presidente della Regione Sicilia di voler intervenire autorevolmente per eliminare un pagamento sicuramente illegittimo, penalizzando i cittadini messinesi; e al Prefetto di indire una conferenza di servizi alla presenza del Ministro delle infrastrutture per stabilire in modo definitivo quali iniziative intraprendere per eliminare il pedaggio della discordia, sicuramente, illegale”.
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