Telelavoro: lunedì 15 convegno alla Provincia

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Sono molteplici le opportunità legate all’evoluzione organizzativa e normativa della Pubblica Amministrazione, che rende applicabile il ricorso alle modalità di telelavoro con la gestione delle risorse umane, e l’istituzione di nuovi modelli flessibili di accesso ed impiego dei dipendenti pubblici.

L’introduzione della “flessibilità”, nell’ottica del processo di “privatizzazione” del rapporto di lavoro nelle pubbliche amministrazioni, già avviato da oltre un decennio, si identifica con la necessità di riorganizzazione degli Enti.

Lunedì 15 giugno 2015, alle 9, nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni, in occasione del convegno “Telelavoro, una scommessa vincente per la Pubblica Amministrazione”, sarà presentata la fase operativa del progetto sperimentale di Telelavoro, che vede la Provincia di Messina come primo ente locale siciliano ad aver predisposto un piano.

L’evento è organizzato in collaborazione con l’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Messina, e consente l’attribuzione dei crediti formativi per i commercialisti e gli avvocati presenti al convegno.

Al meeting interverranno il commissario straordinario della Provincia Regionale di Messina, Filippo Romano, il presidente dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Messina, Enrico Spicuzza, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Messina, Vincenzo Ciraolo, il dirigente VIII Direzione Ambiente della Provincia, Gabriele Schifilliti, il docente di Diritto del Lavoro dell’Università degli Studi di Messina, Maurizio Ballistreri, la ricercatrice di Organizzazione Aziendale Dipartimento Seam dell’Università degli Studi di Messina, Raffaella Coppolino, il segretario aggiunto Uilcom-Uil di Messina, Umberto Giuseppe Danieli, il Tecnologo – Direzione Generale Ufficio Coordinamento per l’Attuazione e l’Innovazione delle Politiche Gestionali Istat di Roma, Alessandra Lucchese, il dirigente U.O. Gestione Postazioni di Lavoro – Direzione Centrale Tecnologie dell’Informazione e Comunicazione Istat di Roma, Rosa Elia, il presidente della Commissione Lavoro Ordine Dottori Commercialisti di Messina, Pasquale Cucè, il presidente Provinciale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro di Messina, Carlo Maletta, la componente della Commissione Lavoro dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Messina, Maria Cammaroto.

I lavori saranno introdotti e moderati dall’esperta e redattrice del progetto Telelavoro – Provincia Regionale di Messina, Giovanna Beccalli.

ll percorso progettuale di Palazzo dei Leoni incomincia nel 2013 quando, su impulso dell’assessore regionale alle Politiche sociali, Daniele Bruschetta, l’ex presidente, Nanni Ricevuto, dà formalmente l’avvio del telelavoro, affidando al dirigente alle Politiche sociali, Gabriele Schifilliti, l’incarico per la sua attuazione, in linea con l’applicazione dei principi statutari dell’Ente.

Il commissario straordinario, Filippo Romano, nel 2014, ha mantenuto l’apposita delega al dirigente al ramo, Schifilliti, e all’esperta volontaria dell’Ente, Giovanna Beccalli, affidandole lo specifico mandato per la piena realizzazione del progetto.

La flessibilità lavorativa consente alla Pubblica amministrazione di avvalersi al meglio delle varie opportunità di gestione del servizio, e al lavoratore di optare per una differente modalità di prestazione lavorativa, che salvaguardi il sistema di relazioni personali e le legittime aspettative in termini di formazione, crescita professionale, informazione e partecipazione al sistema produttivo e alla dinamica dei processi innovatori.
Una rivoluzione in termini di delocalizzazione, per razionalizzare l’organizzazione e realizzare economie di gestione, come previsto dal recente disegno di legge di Riforma della Pubblica Amministrazione.

Gli Enti pubblici, inoltre, dovranno determinare obiettivi annuali per la concretizzazione del telelavoro, anche nella forma del telelavoro misto, e per la sperimentazione di forme di smart-working e co-working che consentano, nell’arco di un triennio, al 20% dei dipendenti di ricorrere, su richiesta volontaria, alla nuova configurazione di prestazione lavorativa.

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