Felice Calabrò, Emilia Barrile, Simona Contestabile (Pd) chiedono al Commissario Croce di sollecitare i dirigenti/funzionari che coordinano il servizio di controllo e verifica impianti termici affinché attivino tutte le procedure poste a tutela degli utenti, che hanno lamentato il mancato recapito dei bollettini per effettuare i versamenti richiesti, invitando la ditta affidataria del servizio caldaia sicura ad adempiere alle proprie funzioni prescritte dalla legge. Il Decreto Legislativo 192/05 prescrive la manutenzione degli impianti termici, al fine di monitorare l’efficienza energetica in funzione alla loro potenza; il Consiglio Comunale di Messina ha adottato il Regolamento relativo ai controlli con cadenza annuale per gli impianti a combustibile liquido o solido, indipendentemente dalla loro potenza. I controlli devono essere effettuati da ditte abilitate e gli utenti devono, con cadenza biennale, trasmettere alla PROMECO S.M.E. Srl, ditta affidataria del servizio e concessionaria per il servizio di controllo degli impianti termici per il comune di Messina, l’autodichiarazione di avvenuta manutenzione dell’impianto termico con allegato il bollettino di versamento o altra prova di pagamento dell’importo dovuto. In caso di mancato ricevimento dell’autodichiarazione o di prodotta documentazione errata, entro la data di scadenza fissata, l’impianto sarà considerato non autodichiarato e, pertanto, soggetto a controllo dietro pagamento di una tariffa che va dai 70 ai 300 euro secondo tabelle prestabilite. «Molti cittadini, però, — dicono Calabrò, Barrile e Contestabile — si sono trovati in serie difficoltà perché non è stata recapitata loro a domicilio, compito che spetta alla ditta che si occupa del servizio manutenzione, la documentazione necessaria ad adempiere a quanto richiesto, così che gli stessi utenti sono stati costretti a recarsi allo sportello per recuperare gli incartamenti che la ditta avrebbe dovuto far recapitare a domicilio. Il mancato recapito dei bollettini (in difformità della prescrizione di cui al predetto art. 10) — proseguono — si tramuterà per molti utenti nel consequenziale non assolvimento dell’obbligo dell’autodichiarazione e, conseguentemente, nell’applicazione della verifica ispettiva dell’impianto termico e del relativo pagamento della quota relativa alla mancata trasmissione della revisione attuata». «Ai sensi dell’articolo 10 del “servizio di controllo e verifica impianti termici”, sono a cura dell’organismo affidatario la predisposizione, la stampa e la distribuzione, comprese le eventuali spese postali, di tutti i bollettini di conto corrente precompilati con nominativo e codice impianto, affinché gli utenti possano effettuare i versamenti dovuti, nell’ambito delle autodichiarazioni e/o verifiche ispettive — dicono Calabrò, Barrile e Contestabile — ; l’organismo affidatario — concludono — dovrà curare anche la predisposizione, la stampa e la distribuzione a proprie spese di tutta la modulistica (rapporti di prova, moduli denuncia nuovo impianto, bollini, etc) necessaria per lo svolgimento del servizio».
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