Se non fossero evidenti segni di un squilibrio psichico, potremmo dire di avere risolto il problema della cronica carenza di Vigili urbani a Messina. Attingere dalla “forza anziani”.
Accade infatti che un anziano, 70-75 anni, ogni giorno, con costanza, con l’impegno che neanche un agente di Polizia municipale avrebbe, si presenta all’incrocio tra via Tommaso Cannizzaro e corso Cavour per gestire il traffico.
Alternando mani ai fianchi o braccio teso (Mussolini docet), intima l’alt o concede il passo agli automobilisti e ai pedoni. Un perfetto vigile urbano con un solo difetto: urla in continuazione.
Probabilmente troppo calato nella parte, infatti, l’anziano, l’alt o il via, non lo comunica come da manuale con i gesti delle braccia, ma urlando a squarciagola.
Un appuntamento quotidiano per gli automobilisti, che sorridono (e che altro fare?).
In momento in cui è difficile trovare un lavoro, lui lo ha “inventato”. Questo anziano signore che potrebbe certo cedere alla tranquillità della pensione, ha deciso invece di rimanere in attività e di fare del “traffico” il suo mestiere senza, per altro, percepire nessuno stipendio.
Ha, sicuramente, cercato con cura tra le strade cittadine un punto in cui fosse “essenziale” la presenza di un vigile e lì, proprio in quell’incrocio nelle vicinanze dell’università, del tribunale e di tante scuole, ha trovato impiego.
A Messina, quindi, il vecchietto sappiamo dove metterlo: all’incrocio tra via Tommaso Cannizzaro e corso Cavour.
Laura Costa
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