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Tremestieri: un Porto che forse non va “in porto”. E continua lo sciopero

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Nonostante il progetto definitivo sia ormai pronto, il primo step per la costruzione del nuovo porto di Tremestieri non può ancora essere completato. Non è possibile infatti provvedere alla firma del contratto con la ditta veneta Coedmar che dovrà realizzare un’opera fondamentale per il futuro della città. Il motivo? Occorre chiarire la reale disponibilità dei finanziamenti. Attualmente, degli 80 milioni di euro previsti per il completamento del nuovo approdo, solo i 15 garantiti dall’Autorità Portuale appaiono certi. I restanti contributi al finanziamento complessivo dell’opera risultano così distribuiti: 35 milioni dovrebbero essere garantiti dal mutuo con la banca d’affari Dexia Crediop in virtù del  contratto stipulato con il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti in base al quale, quest’ultimo, li dovrà restituire a rate entro 15 anni. 20 milioni li erogherà la Regione Sicilia, altri 10 saranno garantiti da fondi statali Cipe. La verifica è necessaria per giungere alla stesura del progetto esecutivo e partire finalmente con i lavori che dovrebbero durare due anni.

A porre chiarezza sulla questione, è il segretario generale dell’Autorità Portuale Francesco Di Sarcina: “Il dilatarsi dei tempi burocratici ha messo a rischio la reale disponibilità dei fondi. Occorre avere la necessaria conferma che il finanziamento possa coprire interamente i lavori, il Comune di Messina si sta muovendo proprio in questa direzione”.

Intanto restano agitate le acque intorno all’approdo di emergenza. 35 dipendenti della Terminal Tremestieri hanno iniziato uno sciopero che si protrarrà fino alle 12 di domani. I lavoratori, affiancati dalle sigle sindacali Fast Confsal e Ugl Mare, giudicano “unilaterale e arrogante” il comportamento della società che non ha partecipato al nuovo bando di concessione per la gestione degli approdi. “Hanno usato la strategia del silenzio – spiegano  Antonino Di Mento e Guglielmo Pellegrino – senza intavolare mai un confronto serio sul personale dipendente, rendendo ininfluente la  richiesta di assorbimento del personale nelle società che compongono la Terminal Tremestieri (Caronte&Tourist, Bluferries e Meridiano Lines) e ne detengono il capitale sociale.  Tale richiesta è stata rigettata dalla Terminal Tremestieri che si considera un soggetto giuridico a parte rispetto alle società che compongono il sodalizio.

Una motivazione che non soddisfa i dipendenti: “La Terminal Tremestieri non ha potuto ripresentarsi a causa di conflitti d’interessi, essendoci un’integrazione verticale tra società terminalista ed armatori messo in evidenza nella nota inviata all’Autorità Portuale di Messina da parte dell’Autorità Garante della concorrenza e del mercato nell’esercizio del potere di segnalazione del 11 luglio 2014. Si deduce quindi che  la Terminal Tremestieri non è un soggetto giuridico distinto, ma vi è una compenetrazione tale che dà certezze  sulla gestione diretta della società che ne compongono la compagine sociale con annessi vantaggi nei 10 anni di gestione”.

 

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