Maria Baronello, garante per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, scrive, in attesa del dibattito preparatorio agli Stati Generali previsti a maggio, una lettera aperta al sindaco Accorinti, al presidente del Consiglio comunale, Emilia Barrile, ai Consiglieri Comunali, ai Consiglieri di Circoscrizione, al presidente della Regione, Rosario Crocetta, all’Assessore alla Famiglia e alle Politiche Sociali, Bruno Caruso, e al Garante Nazionale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, criticando aspramente la gestione dei servizi sociali da parte dell’Amministrazione. Questa la lettera:
“Il 14 aprile 2014 – scrive − il Consiglio comunale mi ha nominata Garante dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, una nomina rimasta virtuale sino al 22 novembre, quando mi sono insediata di imperio nel plesso di Palazzo Satellite, luogo indicato dal Segretario Generale,dove tutt’oggi, ad un anno della nomina appunto, non ho una stanza nè attrezzature e strumenti di comunicazione, circostanza che mi impedisce di esercitare al meglio le funzioni ed i compiti a cui preposta”.
“Sono, comunque – continua Maria Baronello −, rimasta vigile e attenta nell’osservare che nella Città di Messina continua a mancare una moderna pianificazione del sistema dei servizi socio-assistenziali, una pianificazione che dovrebbe cogliere le nuove e più complesse istanze dei cittadini. Mi sono attivata, tra le altre cose, nel proporre all’interno delle singole Circoscrizioni dei presidi di Funzionari delle Professioni di aiuto perché si possa decodificare ed orientare la domanda sociale accogliendola nei luoghi di vita più vicini alle famiglie”.
“Malgrado le buone intenzione dell’Amministrazione Comunale – prosegue −nessun cambiamento ha di fatto scalfito un settore tanto importante e delicato ma rimasto bloccato su arcaiche e consolidate prassi,che non tengono in considerazione l’elementare principio della valutazione costi-benefici e la reale ricaduta dei servizi sull’utenza”.
“Le recenti notizie – afferma − riguardanti la perdita di opportunità per interventi a favore di minori,dagli asili nido alla rinuncia da parte del Dipartimento ad accedere ai PAC e poi la bocciatura da parte della Regione di pezzi di programmazione della 328 del 2014, denotano che vi è un gap all’interno del Dipartimento dei Servizi Sociali sia per la presenza di un Dirigente che non può esercitare pienamente il suo mandato, poiché l’attuale Funzionario ha una nomina ad interim,sia perché vi è poca chiarezza circa i compiti e le responsabilità del personale amministrativo e del personale tecnico, che essendo in numero insufficiente e conseguentemente con difficoltà ad organizzarsi rispetto al carico di lavoro, non riesce a soddisfare le perfomance proprie di questo Dipartimento”.
“L’istituzione dell’Ufficio dei Servizi Sociali – spiega −annunciata dall’Assessore al ramo deve tenere conto di questi presupposti se vuole determinare quel cambio di passo necessario per gestire le fasce del disagio dando ascolto e risposte a tutte quelle istanze che i nuovi bisogni richiedono”.
“È necessario, quindi – scrive il Garante −, che vengano fatte scelte ben precise e coraggiose che siano l’espressione di un indirizzo politico, più volte manifestato, che considera prioritario il settore dei Servizi sociali e quindi il suo riordino”.
“Io stessa, durante l’audizione per gli Stati Generali – sottolinea Baronello −, con l’Assessore Nino Mantineo ,nel mese di febbraio, suggerivo di istituire presto l’Ufficio di Servizio Sociale,azione propedeutica a qualunque progettualità di settore, in quanto le Professionalità esistenti sarebbero state le più opportune a pianificare il piano-programma del Dipartimento,ed un adeguato capitolato economico,di cui conoscono limiti e potenzialità,senza quindi rivolgersi esclusivamente ad esperienze e competenze esterne e cominciare sempre da zero”.
“Ribadisco la necessità di pensare a incontri di concertazioni allargate – conclude − per meglio agire nell’interesse dei minori e delle loro famiglie e sottolineo l’importanza di un coordinamento permanente delle Politiche dell’infanzia e dell’adolescenza, tra istituzioni e organizzazioni della società civile,facenti capo alla regia dell’Istituzione pubblica che deve garantire la stessa possibilità di accesso e la stessa qualità dei servizi ai minori in tutto il territorio comunale, con iniziative strutturate ed incardinate al Sistema dei Servizi Sociali, non estemporanee e volontaristiche”.
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