Si parla molto in questi giorni di tasse universitarie e dei continui aumenti. A difesa del diritto allo studio di tutti gli studenti, l’associazione studentesca Unidea si scaglia contro questi aumenti che gravano sulle famiglie di ceto medio.
“Il diritto allo studio è garantito dalla nostra Costituzione – afferma Unidea − e deve rappresentare un’opportunità: un’opportunità per porre le basi per il nostro futuro, un’opportunità per affermare le nostre capacità, un’opportunità per realizzare le nostre ambizioni. Proprio per questo in un’Università pubblica è assolutamente inaccettabile una tassa tanto iniqua e a carico soprattutto dei ceti medi e bassi. Il periodo di crisi che l’Italia tutta e la Sicilia in particolare stanno ancora attraversando aggrava ulteriormente la situazione, spingendo le famiglie a interrogarsi sulla sostenibilità di queste spese”.
“La voglia di reagire in difesa dei propri diritti – continua − ha unito studenti e rappresentanti che hanno lavorato insieme per tutelare i propri diritti; le istanze presentate all’amministrazione hanno ottenuto un primo risultato positivo: lo slittamento del pagamento ad aprile. Occorre, allora, evidenziare l’impegno dei colleghi che ci rappresentano, ma anche la disponibilità di ascolto dell’attuale amministrazione”.
“Ci auguriamo – prosegue l’associazione studentesca −, comunque, che a questo risultato ne seguano degli altri. La proroga è il primo passo, ma la riduzione delle tasse è l’obiettivo finale. A tal fine occorre, a nostro parere, incrementare le occasioni di dialogo. Solo con la presenza e l’intervento attivo degli studenti, la gestione economica dell’Università potrà tenere maggiormente conto delle difficoltà degli studenti stessi”.
“Non si può – spiega Unidea −, inoltre, ignorare l’impatto che queste tasse avranno sulle iscrizioni. Gli effetti sono prevedibili: una notevole riduzione delle immatricolazioni e la fuga di studenti verso altri Atenei. In quali risultati più scoraggianti può incorrere un’Università Pubblica?”
Per risolvere questo problema che affligge le famiglie e gli studenti, Unidea chiede di riformulare l’importo delle tasse in modo progressivo e non regressivo: il peso del servizio ricade interamente sulle famiglie con redditi medi e medio-bassi; di prevedere un numero maggiore di fasce, seguendo l’esempio di Atenei quali Padova che ne presenta 92, fino a redditi superiori ai 60mila euro; di incrementare le misure di sostegno per “gli studenti capaci e meritevoli se pur privi di mezzi”, con riferimento ad esempio a misure particolari a favore di studenti con genitori disoccupati o a favore di famiglie con più figli iscritti all’Università;di incentivare e valorizzare ulteriormente la produttività dei Dipartimenti nella ricerca e stimolare la collaborazione degli studenti nella ricerca per poter accedere a maggior fondi; di promuovere il ricorso ai finanziamenti comunitari e ai capitali privati al fine di investire in laboratori e strumentazioni moderne per migliorare l’attività di ricerca;di modulare il numero degli appelli d’esame in funzione del carico di studi del semestre per dare l’occasione agli studenti fuori di corso di accorciare i tempi e mettere tutti gli studenti nelle condizioni migliori per concludere regolarmente il proprio carico di studi; la maggiore produttività permetterà inoltre di ottenere maggiori fondi dal Ministero;di favorire partnership con le imprese per l’inserimento nel mondo del lavoro dei neolaureati e incrementare il rapporto con il territorio; di proseguire nella collaborazione con la Guardia di Finanza per contrastare in modo sempre più incisivo l’evasione, riducendo il carico sugli studenti adempienti.
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