La dipartita di Bankitalia da Messina continua a tenere banco in queste ore. Tra indignazione e preoccupazione si moltiplicani gli appelli volti a scongiurare la chiusura.
«La filiale di Messina non può essere chiusa ma va trasformata in una filiale ad ampia operatività». A sostenerlo i parlamentari di Area Popolare, Enzo Garofalo e Bruno Mancuso, che hanno chiesto un incontro al direttore generale di Bankitalia, Salvatore Rossi.
«Sappiamo che la Banca d’Italia sta procedendo ad una riforma organizzativa della sua struttura territoriale finalizzata ad una riduzione dei costi – scrivono in una nota – ma la chiusura della filiale di Messina, la città più grande tra le 25 nelle quali si trovano filiali di Bankitalia, non può essere disposta senza avere tenuto in debito conto alcune sue peculiarità».
Se si chiudesse la struttura, Messina – evidenziano – sarebbe l’unica città metropolitana a non avere una sede della Banca D’Italia con ripercussioni importanti sul territorio dove tra l’altro, assolve ad una importantissima e insostituibile funzione di controllo. Da un recente studio di UnionCamere, infatti, Messina – sottolineano – è al primo posto in Italia per la pericolosità sociale ed economica delle attività usuraie e la Banca rappresenta un presidio fondamentale di contrasto alla criminalità».
I parlamentari chiedono di «trasformare invece la filiale in Filiale ad ampia operatività» consentendo alla sede di Messina di tornare a gestire il proprio contante «sottrattole tre anni fa a favore della filiale di Catania che, tra l’altro, spesso non riesce a smaltirlo».
«Se da un lato – concludono i parlamentari – in un momento di crisi economica è naturale e giusto stringere la cinghia ed efficientare i costi, riteniamo tuttavia altresì importante farlo senza sottovalutare elementi importanti come quelli sopra indicati».
Anche la Uilca esprime totale vicinanza e profonda solidarietà ai 17 lavoratori della Banca d’Italia di Messina, «incolpevoli vittime di un sedicente progetto di riorganizzazione della rete territoriale della Banca centrale».
«Il vergognoso disegno finalizzato alla chiusura della Filiale della Banca d’Italia di Messina rappresenta, sic et simpliciter – si legge in una nota –, l’omicidio premeditato di una città e di una vasta e importante comunità».
«La chiusura della Filiale di Messina non ha nessuna logica, né economica tantomeno geo-politica, poiché, fra l’altro, si tratta dell’unica Città Metropolitana che perderebbe l’indispensabile presenza della Banca d’Italia che è anche Tesoriera provinciale dello Stato. Non si tratta di una sterile battaglia di pennacchio o di campanile, ma la tutela di una Istituzione che è riconosciuta come avamposto di legalità».
«In questo drammatico contesto – conclude la Uilca – è scandalosamente assordante il silenzio delle Istituzioni su questo nuovo ed ennesimo scippo subìto dalla città».
La battaglia intrapresa per la difesa della Filiale messinese della Banca d’Italia prosegue senza sosta e trova il pieno e incondizionato sostegno, ad ogni livello, della Uilca.
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