Chi è Tommaso Zucchi, in arte “Lobsit”: il giovane rapper del panorama messinese

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«Adol è un fiore australiano che rappresenta l’adolescenza». Tommaso Zucchi, classe 2005, in arte “Lobsit” racconta la sua passione per la musica, per il rap e non solo. Tommaso è nato a Milano ma da piccolo si è trasferito a Messina con i genitori.

«Ho cominciato a scrivere 4\5 anni fa, per bisogno. Volevo scrivere ciò che mi succedeva in quel periodo e riportare i miei pensieri in musica». Spiega così il giovane rapper come sia nata la sua passione per la musica. «Il tema centrale delle mie canzoni – prosegue – è quello dell’adolescenza. Durante questa delicata fase, si attraversano e si vivono tante sensazioni che poi ho sviluppato in queste tematiche che ho scelto per il mio EP. L’EP si chiama “Adol” perchè è un fiore australiano che rappresenta l’adolescenza. Nelle canzoni parlo di vari episodi che ho attraversato negli ultimi anni, fino a raccontare anche storie di eventi che non ho vissuto in prima persona. Ad esempio, in “Ciao mamma” racconto una storia a sè».

Le canzoni di Tommaso Zucchi sono contenute nell’EP “Adol” sono: “Effetto Lucifero”, “Ciao Mamma”, “Fattore Z”, “Vola”, “Adol”.

Tommaso Zucchi: sogni e i progetti

Il giovane racconta che studia psicologia all’Università di Enna e quando non ha lezioni, torna a Messina. Per il futuro, intende proseguire e terminare gli studi della Laurea Triennale in psicologia ad Enna e per la Laurea Magistrale non esclude l’idea di poter studiare all’estero.

Come Tommaso Zucchi, ci sono tantissimi altri giovani che raccontano l’intramontabile periodo dell’adolescenza con tutte le luci e le ombre che si porta dietro ma la differenza, per lui, la fa chi racconta la propria storia e non chi racconta ciò che gli altri vorrebbero sentire: «il rap viene dalla strada. Io sono cresciuto in una famiglia che mi ha dato tutto ma ho vissuto le difficoltà adolescenziali come chiunque altro. Non sono il rapper medio che canta la storia che raccontano tutti, io racconto la mia, andando anche fuori riga. In “Ciao mamma”, racconto la storia di una ragazza che soffre di depressione. Ho creato questa storia per trasmettere un sentimento comune».

Nayt, Mattak, Anastasio, sono alcuni dei nomi a cui Tommaso si ispira nella scrittura dei suoi testi e per gli incastri di rime. Nella sua conoscenza musicale, non manca il cantautorato italiano con Brunori Sas.

Il fattore università e il fattore musica vanno di pari passo nella vita di Tommaso e nel suo futuro vede entrambe: «il piano A è l’università perchè sono appassionato di psicologia tanto quanto lo sono di musica. Il mio sogno sarebbe quello di riuscire a vivere di musica ma la musica, comunque vada, mi accompagnerà sempre. Non smetterò di pormi obiettivi sempre più ambiziosi da raggiungere».

Buona fortuna per tutto Tommaso, e come canta un famosissimo rapper: “è meglio che ti perdi nella musica, nel momento,
ti appartiene, meglio che non te lo lasci mai sfuggire, hai un colpo solo, non perdere la tua occasione di spararlo, quest’’occasione viene una volta nella vita”.

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