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Aree militari e affaccio a mare: 2° tavolo di condivisione al Palacultura per parlare di recupero

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picoLunedì 24 e martedì 25, alle 9.30, al Palazzo della Cultura “Antonello da Messina”, nei locali dell’Urbanlab, si terrà il laboratorio tematico di PiCo dal tema “La città negata: 2° tavolo di condivisione per il recupero delle aree militari e dell’affaccio a mare di Messina”. Il programma  prevede lunedì 24, alle 9.30, introduzione dei lavori/illustrazione dei temi e delle schede; alle 10.30, dibattito; alle 11, costituzione dei gruppi di lavoro; e alle 11.30, compilazione delle schede. Martedì 25, alle 9.30, lavoro di gruppo e compilazione delle schede; alle 11, illustrazione delle proposte; e alle 12.30, dibattito e conclusione del Laboratorio. L’iniziativa si inserisce nell’ambito delle attività di ascolto e consultazione del territorio che il Comune ha intrapreso per la redazione del nuovo Prg e sono condotti all’interno di Urbanlab e con la collaborazione del Laboratorio di progettazione comunitaria (LabProCom) del dipartimento dArTe – Università Mediterranea di Reggio Calabria. Il tema affrontato riguarda una delle principali criticità riscontrate in questi anni, ovvero la presenza di ampie aree che nel tempo hanno perso, in tutto o in parte, la loro funzione originaria e oggi si presentano come dei grandi “vuoti” all’interno del tessuto urbano. Si tratta di una sorta di città negata – inaccessibile alla fruizione dei cittadini – che occupa, invece, posizioni centrali e strategiche in uno scenario di possibile sviluppo. La natura di queste aree è complessa così come molteplici sono i motivi per cui sono negate ai cittadini; per questo si è indirizzato il dibattito su due aspetti in particolare. Un primo tema è rappresentato dalle aree militari (presidi e caserme) di cui la città risulta particolarmente ricca in conseguenza della strategicità della sua posizione geografica sia per l’Esercito che per la Marina. Queste aree, che oggi risultano inutilizzate o sottoutilizzate, occupano spesso una posizione centrale o comunque rilevante all’interno del tessuto urbano, e sono il Comando della Marina Militare nell’area della Falcata; l’area di Bisconte con le caserme Nervesa, Masotto e Gasparro; il 24° Reggimento artiglieria terrestre Peloritani; la caserma Zuccarello sede del 5° reggimento fanteria “Aosta” e dell’Ospedale militare; e Campo Italia. Un secondo tema riguarda l’affaccio a mare che si estende dalla zona Falcata sino a Contesse. L’area considerata, delimitata a monte dalla via La Farina, occupa un fronte a mare di circa 4 km per una profondità media di 250-300 metri circa, interessando una superficie complessiva di 80-100 ettari; allo stato attuale essa ospita due funzioni prevalenti che impegnano la quasi totalità della superficie: attività produttive (industriali, artigianali e commerciali) ed attività legate ai trasporti marittimi e ferroviari. La crisi di queste attività ha condotto al sottoutilizzo e all’abbandono e, in alcuni casi, a forti condizioni di degrado ambientale. Il mare, dal quale la città ha tratto per secoli la sua ricchezza e la sua identità, risulta pressoché inaccessibile e anch’esso negato alla fruizione dei cittadini. Una buona parte di queste aree è attualmente normata dal Piano Regolatore Portuale redatto dall’Autorità portuale di Messina. Il Programma Innovativo in Ambito Urbano “Porti & Stazioni” del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha prodotto un’ipotesi di ridisegno e rifunzionalizzazione complessiva di questa ampia e strategica area; tuttavia tale programma è stato pensato in un periodo in cui la realizzazione del Ponte sullo Stretto sembrava imminente e disegnava soluzioni coerenti e legate a tale ipotesi. Uno scenario che oggi sembra decisamente tramontato e l’Amministrazione comunale si sta già muovendo verso un sostanziale ripensamento dello stesso PIAU. La restituzione alla città delle aree militari e di questa parte sostanziale del suo fronte a mare rappresenta un obiettivo strategico per migliorare la qualità urbana e promuovere lo sviluppo economico di Messina. Uno degli obiettivi principali del nuovo Prg dovrà essere quello di riassegnare una funzione diversa e un nuovo ruolo a queste aree, reintegrandole nel tessuto urbano, economico e sociale della città e recuperando l’intero fronte a mare nella zona sud. Quello della città negata è un tema complesso e non si esaurisce nelle due tipologie proposte; il Tavolo sarà quindi impegnato a individuare l’esistenza nel corpo della città anche di altre aree “negate”, le ragioni che le rendono inaccessibili ai cittadini, il ruolo e le funzioni che possono essere loro assegnate per integrarle a pieno nel tessuto urbanistico, economico e sociale.

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