È ancora polemica sul prolungamento della pista ciclabile nel tratto tra Principe e Sant’Agata. Ad intervenire sulla questione, chiedendo una variazione al progetto, è l’ex candidato sindaco di Messina Franco De Domenico, che mostra i disagi di questi giorni di lavoro per automobilisti, residenti e commercianti: «Tutti siamo a favore delle piste ciclabili – afferma –, ma non dove mancano le condizioni, anche di sicurezza per realizzarle».
La questione è già stata sollevata dalla VI Municipalità, che in Commissione Viabilità pochi giorni fa aveva chiesto un passo indietro alla Giunta Basile. Sono iniziati a inizio febbraio i lavori per il prolungamento della pista ciclabile della litoranea verso nord e stanno creando non pochi disagi al traffico veicolare. Disagi che, secondo Franco De Domenico, potrebbero non terminare con la fine dei lavori, ma protrarsi anche successivamente. Da qui la proposta, già lanciata da altre parti, di spostare il tratto ciclabile sul lungomare.
Mostrando un’immagine di sabato scorso a Sant’Agata, Franco De Domenico commenta così il progetto: «Volere completare a tutti i costi la pista ciclabile nel tratto tra Principe e Sant’Agata è un atto di arroganza e di insensibilità nei confronti delle unanimi istanze dei residenti, dei rappresentanti della circoscrizione, dei commercianti e dei titolari delle numerose imprese e, più semplicemente, di chi ogni giorno percorre quel tratto di strada, che da anni chiedono ascolto senza essere presi in considerazione».
«Perché – aggiunge – insistere in un progetto oggettivamente sbagliato non è dato sapere, né può essere una giustificazione la necessità di spendere presto i soldi del finanziamento “che altrimenti andrebbero persi”. È un ragionamento inaccettabile! Nessuno, tra chi poteva intervenire, domani si rammarichi o protesti perché le attività dovranno chiudere, perché ci saranno incidenti, perché si verificheranno ingorghi, perché le ambulanze resteranno bloccate, perché d’estate il traffico impazzirà più del solito, perché oggi tutto ciò è facilmente prevedibile e non si sono volute adottare le soluzioni più logiche».
Per Franco De Domenico una soluzione alternativa ci sarebbe: «Tutti – evidenzia – hanno proposto la soluzione più logica: spostare la pista ciclabile sul lungomare, il più ampio e sicuro, in quanto difeso dai massi, di tutta la città. Peraltro la realizzazione della pista avrebbe consentito di riqualificare tutto l’arenile, che non è proprio un belvedere e avrebbe consentito a chi fruiva della pista di godere di un panorama mozzafiato. Ma forse tale soluzione avrebbe disturbato la quiete di qualcuno».
«È stato detto che c’è un parere del Genio Civile – conclude –, risalente a oltre 10 anni fa, che non consentirebbe la realizzazione della pista sull’arenile. Io l’ho letto e, a parte considerazioni datate, il fulcro del ragionamento è basato sulla impossibilità di realizzare strutture in cemento sull’arenile. Bene, si poteva rimediare con una moderna pista in materiali ecologici, in buona sostanza con una vera pista green. Purtroppo non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire!».
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