Che ne è stato dell’idea di realizzare una pista ciclopedonale nel tratto di ferrovia dismessa tra Camaro e Gazzi? A chiederselo è il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Dario Carbone, che sprona la Giunta Basile a utilizzare la «pioggia di finanziamenti intercettati» per realizzare il progetto.
Nuove risorse in arrivo a Messina per rendere la città più a misura di bicicletta, e la viabilità più sostenibile, attraverso la realizzazione di piste ciclabili. Perché allora, si chiede l’esponente del centrodestra, non utilizzare i finanziamenti per mettere in atto il progetto riguardante la ferrovia dismessa tra Camaro e Gazzi? «Da anni – spiega – si discute del progetto volto a realizzare una pista Ciclopedonale suggestiva e panoramica nel tratto di ferrovia dismessa tra Camaro e Gazzi e lo scrivente è venuto a conoscenza del fatto che la città di Messina sarebbe in procinto di ricevere dal governo nazionale cifre importantissime per la progettazione di ciclovie turistiche, lo sviluppo della mobilità sostenibile e l’ampliamento della rete ciclabile».
Le risorse in questione hanno una destinazione specifica, chiarisce Carbone, vanno usate per mettere in sicurezza la circolazione ciclistica, creare ciclostazioni e realizzare nuove corsie ciclabili. Se ciò non verrà fatto, il finanziamento sarà revocato. «Gli enti locali beneficiari delle risorse – evidenzia il consigliere comunale di FdI – devono provvedere alla realizzazione degli interventi entro ventidue mesi dalla pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e sono tenuti ad inviare al Ministero la rendicontazione relativa all’intervento entro due anni; sono inoltre recentissime le notizie a relative all’Assessorato retto dalla dott.ssa Carlotta Previti dove si rendeva edotta la cittadinanza del “recupero” di quasi trenta milioni di euro come finanziamenti extrabilancio da destinare allo sviluppo delle piste ciclopedonali».
La mobilità dolce e la realizzazione di nuovi tratti di pista ciclabile, nonché la sistemazione di quella già esistente, sono, tra le altre cose, interventi già previsti dal nuovo Piano Generale del Traffico Urbano (PGTU).
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