Il SabirFest è innanzitutto una sfida che Messina fa con se stessa. Un appuntamento culturale, in scena al salone fieristico dal 25 al 28 settembre, che ha come tema il Mediterraneo ed il suo immenso capitale identitario.
Un Festival come se ne sono visti pochi in città, un progetto che mira in alto ambendo a diventare il nodo centrale di una rete artistica, non solo messinese, ma aperta a tutto il bacino del Mediterraneo.
L’idea nasce dalla proposta di Claudio Prestopino alla “Edizioni Mesogea” di organizzare a Messina una fiera del libro. Ma, infine, ha prevalso la voglia di creare qualcosa di inedito per la città, proponendo un modo nuovo di fare e diffondere cultura.
Tuttavia, la conferenza stampa di presentazione tenutasi stamane a Palazzo Zanca si è conclusa, inevitabilmente, con una critica che è diventata contemporaneamente una provocazione.
Il Comitato promotore del Festival, infatti, ha tenuto a precisare che il grosso delle spese sarà “autogestito”. Il sostegno finanziario delle istituzioni, sul quale si contava, alla fine non arriverà, o meglio arriverà, ma in un piccolissima percentuale: il 5% dell’intero preventivato.
“Non è uno scherzo – ha commentato il Comitato – all’inizio si pensava di coprire i costi dell’evento ripartendoli tra gli introiti di biglietteria in una percentuale del 50%, gli sponsor per il 25% ed il restante 25% dai finanziamenti dei partner istituzionali. Non è stato affatto così. Dai finanziamenti pubblici riceveremo solo il 5%. È vergognoso – ha continuato – che si parli così tanto di promozione culturale e si faccia poi in concreto così poco, in una città di oltre 250.000 abitanti, che dovrebbe ricevere capitoli di spesa con somme ragguardevoli, non si può accettare”.
In particolare, il Comitato fa riferimento al Comune di Messina che insieme ad altri patrocina l’evento e lancia una provocazione: “Se il Comune intenderà assumere nuovamente questa condotta, il prossimo anno non ci sarà”.
È lo stesso assessore alla cultura, Tonino Perna, ad apparire evidentemente imbarazzato: “Mi sarebbe piaciuto partecipare meglio all’iniziativa, ma davvero il comune non ne ha i mezzi. Vedremo cosa accadrà dopo l’approvazione della Finanziaria a Palermo, dovremo aspettare settembre”.
Nonostante la figuraccia incassata dalla Giunta di Accorinti, si è deciso di tirare dritto verso il risultato, nella consapevolezza della bontà del progetto che a Messina non può vantare eguali.
Un prodotto originale il SabirFest che, difatti, non si fermerà alla sola proposta editoriale chiusa nei monotoni stand bianchi sui quali, ormai, la curiosità del visitatore si è appiattita, ma un insieme colorato e effervescente di performance che convoglieranno diverse arti, diversi linguaggi.
Il Festival si articolerà in tre sezioni.
SabirFestival: 25 ospiti per più di 40 appuntamenti. Il visitatore si troverà a tu per tu con l’esperienza personale e professionale di diversi artisti nazionali ed internazionali. Scrittori, studiosi, scienziati, artisti (Antonella Agnoli, Marco Aime, Alessio Genovese, Amira Hass, Shady Hamadi, Farouk Mardam Bey, solo per citarne alcuni). Ognuno di loro darà il proprio contributo per dare uno sguardo sul futuro del Mediterraneo.
SabirLibri: un unico grande salotto, dove tutti gli editori che si occupano in particolare di produzioni, dal e sul Mediterraneo, condivideranno il medesimo spazio espositivo quasi a voler ricreare una biblioteca all’aperto.
In programma incontri con le scolaresche per la curiosa iniziativa “Colpi di Fulmine”. Gli autori incontreranno i ragazzi della scuole secondarie e proveranno, rispondendo alle loro domande, a farli “innamorare” dei loro libri. Un’idea originale che stimolerà la curiosità dei ragazzi infondendo in loro la passione per la lettura.
SabirSuq: non potevano mancare gli odori ed i profumi della cucina dell’area mediterranea, li colori dei suoi mercati e la bravura delle sue maestranze artigianali.
“Una grande sorpresa – ha commentato Claudio Prestopino, suo curatore – non si può descrivere in poche parole il nostro “Suq” è semplicemente da vedere e da vivere”.
“All’inizio di questa avventura – ha dichiarato – pensavo di lanciare un “piccolo sasso nello stagno”, non ero preparato allo tsunami di consensi e partecipazioni che ne sarebbe derivato. Ho lavorato per diverse manifestazioni, ma questa è unica, diversa, non nascondo di essere emozionato”.
Ugo Magno di Mesogea ha ricordato come già nel 1989 si era provato ad organizzare un’esperienza analoga, evento che però non ebbe un seguito: “SabirFest nasce sull’onda emotiva di quell’evento, nasce dagli stessi sentimenti di condivisione ed entusiasmo che ci animarono 25 anni fa”.
Le quattro serate saranno arricchite da spettacoli teatrali e musicali. Attesissima la partecipazione straordinaria dei fratelli Mancuso, eccellenza della musica siciliana, e le performance teatrali dell’attore palermitano, Vincenzo Pirrotta che interpreterà brani dell’opera dell’Odissea, l’opera che più di tutte rappresenta l’identità del Mediterraneo.
La buona riuscita del SabirFest, passerà anche per l’opera dei volontari, simpaticamente chiamati “i sabirici”. Chiunque potrà dare il proprio contributo partecipando attivamente agli incontri, svolgendo diverse mansioni. I “sabirici” studenti universitari, riceveranno crediti formativi da spendere per il proprio percorso di studi.
Collaboreranno alla riuscita dell’evento le associazioni: latitudini, AMEA, Naxolegge, Cospe, la già citata casa editrice Mesogea, People on the move, Horcynus orca Festival.
Il SabirFest sarà un evento da non perdere, qualcosa che va oltre il festival, la rassegna, il dibattito letterale. Sarà un’autentica fotografia dell’universo mediterraneo con i suoi problemi, i suoi punti di forza, le sue bellezze, le sue etnie.
Giovanna Legato
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