«Il lavoro è il nostro primo obiettivo, perché è la prima emergenza di Messina»: così il candidato sindaco Franco De Domenico alle elezioni amministrative del 12 giugno 2022 ha aperto la conferenza stampa organizzata insieme alla deputata Angela Raffa, al presidente del Birrificio Messina, Mimmo Sorrenti, e al prof. Francesco Pagano.
Come molti ricorderanno, all’indomani delle dimissioni di Cateno De Luca, quando è iniziato il toto-candidato alla carica di sindaco di Messina in tutti gli schieramenti in campo, la parlamentare Angela Raffa aveva proposto il presidente del Birrificio Messina, generando un certo trambusto. Oggi, a distanza di un paio di mesi, la pentastellata ha voluto incontrare Franco De Domenico e illustrargli una serie di proposte per il rilancio economico di Messina, elaborate insieme a Sorrenti e Pagano.
«Tutto passa attraverso la creazione di posti di lavoro – ha esordito De Domenico. Il lavoro è il nostro primo obiettivo perché è anche l’emergenza di questa città. Quindi accogliamo le proposte che Mimmo Sorrenti, Angela Raffa e Francesco Pagano ci vogliono fare. Il nostro programma è work in progress, quindi accogliamo le proposte che vengono dalla città».
A prendere la parola è stata quindi la deputata Angela Raffa: «Insieme a Mimmo abbiamo presentato un piccolo programma, degli spunti. L’avevo proposto come candidato sindaco per dare una scossa alla coalizione. È una persona che con tenacia ha fatto una scommessa sulla città. Ha lavorato tanto per far rimanere a Messina una realtà produttiva oggi ammirata in tutta Italia. Siamo sicuri che quando Franco diventerà sindaco farà sue queste proposte. Messina non può perdere tempo. La domanda di partenza è: di cosa deve vivere Messina? Dobbiamo guardare a quello che può portare più reddito alla città. La città ha vissuto per anni di lavoro pubblico, poi è arrivata la spending review. Non si può continuare così».
A proseguire il ragionamento di Raffa è Mimmo Sorrenti: «Quello che c’è scritto in questo programma è quello che ho passato io. Ho preso una cooperativa con 15 soci e ho fatto un’industria. A Messina manca il lavoro, i ragazzi ci sono ma non hanno il lavoro. Per sei anni non ho preso stipendio per portare avanti un’azienda. Alla fine ci siamo riusciti e finalmente ho potuto assumere giovani. Ciò che serve a Messina è uno sportello per le attività produttive, dare spazio alle startup affinché possano crescere, e rimanere».
Ad entrare più nel dettaglio delle proposte è stato il prof. Francesco Pagano, ingegnere, oggi docente del Verona Trento, già docente a contratto Corso di Laurea in Informatica Università di Messina e organizer Google Developer Group Nebrodi: «La mia proposta riguarda le aziende ad alto contenuto tecnologico. Viaggio spesso nella Silicon Valley, in California. La California è rifiorita grazie alle startup. Io ho insegnato come docente a contratto a Informatica, formiamo ragazzi che ci vengono “presi” da altre realtà. Abbiamo bruciato un’intera generazione. Possiamo creare degli spazi di coworking, in cui sia possibile mettere insieme le proprie competenze e le proprie idee».
«Quest’idea – ha aggiunto –, che ho proposto già nelle passate amministrazioni, è stata presentata anche dall’ex Giunta De Luca nell’ambito dell’I-Hub. Il problema è che per fare una cosa del genere in una città come Messina ci vogliono anni. Non dimentichiamoci quanto c’è voluto per realizzare il Palacultura. In attesa di avere delle strutture migliori, più adatte allo scopo, possiamo utilizzare e adattare locali di proprietà del Comune. Lo stesso andrebbe fatto nei quartieri, unendo così la parte di formazione a quella di aggregazione sociale. In più, occorre fare formazione sull’esempio di Rete 42, fondazione che eroga corsi di formazione informatica completamente gratuiti e che sta investendo, in Italia, in città come Roma e Firenze». Qui, ha spiegato Pagano, l’idea è quella del mentoring, dove chi ha più esperienza insegna agli altri.
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