«L’anima culturale della nostra città è stata anestetizzata dalle scelte dell’amministrazione De Luca: abbiamo assistito a una decadenza senza precedenti e incessante», questo è quello che ha detto Maurizio Croce, candidato del centrodestra alle elezioni di Messina.
Ed è su questa dichiarazione che replica Enzo Caruso, ex assessore alla Cultura di Messina. «Aberrante o, meglio ancora, disarmante – scrive Caruso in una nota – quanto dichiarato dal candidato Croce in merito alla sua idea di cultura. Invito Maurizio Croce ad atterrare sulla Terra, ad esplorare il pianeta Messina e a non fidarsi dell’interpretazione delle “pitture rupestri” che i suoi esperti di comunicazione gli sottopongono.
La Cultura – continua Enzo Caruso – è, per definizione, conoscenza, perché solo attraverso la conoscenza si possono comprendere le cose, apprezzarle e tutelarle. Ma Croce disconosce ciò di cui parla. Quando mai a Messina una Amministrazione ha puntato sulla Cultura in modo programmatico e progettuale come negli ultimi anni con l’Amministrazione De Luca?».
Enzo Caruso replica a Maurizio Croce
«Cateno De Luca – aggiunge ancora Enzo Caruso – ha dato una svolta convinta e di indirizzo. Dopo appena un mese dalla mia nomina ad Assessore alla Cultura, il 27 Novembre 2019 oltre 600 operatori dei vari comparti del Turismo, Cultura e Terzo Settore di Messina hanno risposto al mio appello al Palacultura in una Conferenza Generale. A seguito dell’incontro di lancio del dettagliato programma, preceduto da una meticolosa analisi dei vari settori, supportata da dati, delle criticità e dei punti di forza del territorio messinese, sono stati censiti in una banca dati: 118 Operatori Culturali, 60 Operatori del Turismo, 80 referenti del settore Giovanili ed Educativo, 18 Referenti del Settore del Volontariato.
Lo stop causato dalla pandemia, dopo solo tre mesi dall’inizio del mio mandato, anche se ha compromesso le modalità di attuazione di quanto programmato, non ha arrestato la progettazione di un nuovo percorso di vitalità e fermento, registrato da tutti gli operatori che hanno trovato nel mio Assessorato (non temo smentita), non solo una regia, ma soprattutto un riferimento stabile e identitario, condiviso con la cittadinanza.
A titolo di esempio, inviterei il candidato Croce, prima di sparare inesattezze a consultare, le decine di pagine riportare nella dettagliata “Relazione di fine mandato” dell’Amministrazione De Luca, dedicate alle Politiche Culturali. Noterà quello che, per fortuna è dimostrabile, e che cercherò di riassumere, non solo per lui, ma per i “denigratori seriali” che imperversano sui social, vera cancrena di questa bistratta e martoriata città.
Su una cosa ha ragione Croce, “Cultura, non può essere una parola vuota: è il frutto di una visione strategica all’interno di un processo di programmazione preciso”, ma non sarà certo uno che non si è mai occupato di questo ambito e che ha fatto parte di governi che non hanno lasciato una benché minima traccia in proposito, a dare lezioni a chi, prima con l’Amministrazione De Luca e adesso con Federico Basile, si impegnerà a fare del proprio meglio per rendere Messina non più una vecchia signora adagiata sul suo glorioso passato, ma una bella ragazza che avanza sorridente pronta a riprendersi il suo posto di principessa, con l’aiuto di quanti della cultura ne hanno fatto la propria mission».
(294)