Linee guida per ponti, tombini e impianti delle acque reflue, regole ferree per la rimozione dei sedimenti presenti nei torrenti: la Regione redige le nuove direttive per la gestione del rischio legato alluvioni in Sicilia, indirizzate agli enti locali. Sarà il segretario generale dell’Autorità di Bacino della Regione Siciliana, Leonardo Santoro, a programmare una serie di incontri per segnalare le situazioni maggiormente a rischio.
«Si tratta – spiega il presidente Nello Musumeci – di attenersi costantemente a regole precise e inderogabili affinché il livello dei fiumi e dei torrenti particolarmente esposti a repentini ingrossamenti sia costantemente tenuto sotto controllo. Tutti i soggetti che, a vario titolo, hanno la responsabilità di porre sotto attenzione questi corsi d’acqua dovranno avere, inoltre, un confronto costante con la nostra Struttura. Per questo motivo ho chiesto al segretario generale Leonardo Santoro di avviare una serie di incontri che servano a fare il punto aggiornato sulle situazioni maggiormente a rischio, ma anche a sensibilizzare sul tema le varie realtà territoriali».
Di cosa si tratta? Le nuove linee guida riguardano “ponti e attraversamenti”, “coperture e tombinature”, “impianti di trattamento delle acque reflue e di approvvigionamento potabile”, che ricadono nelle aree più esposte individuate dal Piano di gestione del rischio di alluvioni. Nelle direttive sono inoltre specificati: i criteri per la progettazione di nuove opere e la verifica di compatibilità idraulica di quelle già esistenti; le indicazioni per la messa in sicurezza delle infrastrutture viarie e ferroviarie e degli impianti del settore idrico particolarmente esposti al rischio di alluvioni. Una quarta disposizione, denominata “Direttiva sovralluvionamenti”, fissa regole più ferree per la rimozione dei sedimenti presenti nel reticolo idrografico siciliano, al fine di prevenire situazioni di pericolo, e demanda ai Comuni dell’Isola il compito di provvedervi. Un’azione – viene specificato – che dovrà contemplare sistematicamente «il rispetto dell’ambiente fluviale, dei processi di dinamica dei sedimenti e della funzione di corridoio ecologico del corso d’acqua».
A commentare le nuove linee guida, anche il segretario dell’Autorità, Leonardo Santoro: «Con la piena applicazione di queste direttive, rivolte anche ai gestori delle infrastrutture idrauliche si determinerà un sostanziale salto di qualità nella prevenzione del pericolo di devastanti allagamenti, ma anche nella tutela del nostro patrimonio ambientale».
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