Al Teatro Antico di Taormina sono partiti i lavori di restauro delle gradinate. Gli ultimi interventi, in ordine cronologico, risalgono al 1959 a cura di Luigi Bernabò Brea e consentirono al pubblico di visitare il teatro anche di giorno. «Da allora – si legge nella nota – il Teatro, monumento-icona della Sicilia, ha vissuto gli anni più intensi con l’esplosione del turismo di massa e le stagioni estive degli spettacoli. I lavori di questi mesi si svolgeranno contemporaneamente alle visite dei turisti».
Il restauro è il primo di una serie di interventi mirati alla riqualificazione programmati dal Parco Archeologico Naxos Taormina; si procede infatti per piccoli lotti, non intralciando le consuete attività di visitatori e guide turistiche. Entro maggio saranno ultimati gli interventi sulle gradinate per dar corso al montaggio degli allestimenti per la stagione degli spettacoli. Dopo l’estate si procederà con la versura e la terrazza ovest. I lavori ammontano a 140.000 euro e sono svolti da una ditta specializzata nel restauro e conservazione di opere d’arte e monumenti.
Lavori di restauro al Teatro di Taormina
Il restauro garantirà la conservazione del monumento, ma non solo; «ci consentiranno – dice la direttrice del Parco, Gabriella Tigano – di mettere in sicurezza e ripristinare le sedute della cavea». Insieme a questo prevista anche la riqualificazione della scena; «il successivo progetto di restauro dello scenae frons – continua la Tigano – sarà elaborato con formula interdisciplinare, e sarà oggetto di approfondimenti da parte di un’equipe di professionisti (archeologi, restauratori, architetti, ingegneri). Un impegno che è e sarà tra gli obiettivi del Parco nei prossimi anni per garantire il miglior equilibrio tra conservazione e salvaguardia del monumento, e un suo uso “moderno” e sostenibile». E su questo interviene anche l’assessore regionale dei Beni Culturali, Alberto Samonà; «la manutenzione e la buona tenuta del patrimonio monumentale regionale è un obiettivo che stiamo cercando di portare avanti con grande impegno, nella consapevolezza che è il presupposto indispensabile per programmare una compiuta valorizzazione della nostra Isola».
Le gradinate
L’archeologo Bernabò Brea che si occupò del restauro del ’59, scrive in “Quaderni di Archeologia” ( Rubbettino, 2003) a proposito del Teatro di Taormina e delle sue sedute;
(…) che la cavea fosse divisa in nove cunei lo dimostravano con evidenza i dieci varchi aprentisi nel muro dell’emiciclo superiore, corrispondenti ad altrettante scalette interposte fra i singoli cunei o marginali rispetto ad essi. D’altra parte un notevole numero di blocchi che avevano costituito le gradinate, riconoscibilissimi per il loro taglio particolare, ingombravano il piano dell’orchestra. Si vedeva chiaramente, attraverso vecchie fotografie, che essi erano stati più volte spostati: dapprima ammucchiati contro la scena per liberare il più possibile l’orchestra, infine disposti in semicerchi concentrici per costituire un misero surrogato di cavea, affinché il pubblico potesse sedersi su di essi. Non era certo questa la situazione ideale. Essi davano al monumento un aspetto di grande disordine (…)
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