Green Pass

Green pass per accedere agli uffici pubblici, Geraci: «Serve supporto al personale delle Circoscrizioni»

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Impiegare alcune delle persone che prendono il reddito di cittadinanza per controllare il green pass all’ingresso delle sedi delle sei Circoscrizioni di Messina: è questa la proposta del consigliere della III Municipalità, Alessandro Geraci, che sottolinea la carenza d’organico degli uffici e chiede supporto a Palazzo Zanca.

A partire dall’1 febbraio e fino al 31 marzo 2022 per accedere agli uffici pubblici (e ad altre attività come negozi e servizi bancari e postali) sarà obbligatorio avere il green pass “base”, ottenibile sia con la vaccinazione che con un tampone rapido o molecolare negativo. Di fronte alla necessità di controllo da parte delle sedi circoscrizionali, il consigliere Alessandro Geraci chiede al Comune di impiegare chi percepisce il reddito di cittadinanza con un progetto di utilità collettiva.

«Le sedi municipali – scrive Alessandro Geraci in una nota –, molto frequentate ogni giorno dall’utenza, soffrono già una carenza di organico per espletare i servizi base richiesti dai cittadini. Alla Terza Circoscrizione (la più popolosa della città con circa 50.000 abitanti), ad esempio, non si riesce ancora a rilasciare la carta d’identità e il personale in organico ha una media di oltre 15000 servizi erogati ogni anno. Considerato che in caso di negligenza è prevista una sanzione da 400 a 1.000 euro e che la stessa sanzione si applica al soggetto tenuto a controllare il possesso del documento verde se omette il controllo, gravare di ulteriore carico il personale presente con la verifica del green pass potrebbe mandare in tilt gli uffici decentrati.

«Non entro nel merito del provvedimento nazionale – conclude –, ma se pretendiamo dalle private attività ulteriori sacrifici e il rispetto delle regole, le istituzioni diano l’esempio per prime. Una soluzione potrebbe essere quella di impiegare alcuni percettori del reddito di cittadinanza con un progetto di utilità collettiva, ma in assenza di decentramento amministrativo spetta a Palazzo Zanca trovare la soluzione».

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