Il Decreto Lavoro firmato dal Governo Draghi a fine giugno ha sancito lo stop, da agosto, al Cashback, ma anche l’introduzione di una nuova misura: il Bonus Bancomat 2021. Di cosa si tratta? In soldoni, di uno sconto per gli esercenti, titolari di Partita Iva, che acquistino dispositivi che consentano forme di pagamento elettronico, sotto forma di credito d’imposta.
Il Bonus Bancomat è una misura pensata dal governo Draghi come strumento di contrasto dell’evasione fiscale e consiste in uno sconto indirizzato agli esercenti, titolari di Partita Iva, che vendono beni o servizi e che acquistino o noleggino uno strumento per il pagamento elettronico. L’importo corrisposto dipende da due parametri: l’introito annuale dell’esercente e il tipo di POS acquistato (o noleggiato).
A chi spetta il Bonus Bancomat 2021
Il Bonus Bancomat 2021 spetta agli esercenti attività di impresa, arte o professioni (titolari di Partita Iva) che effettuano cessioni di beni o prestazioni di servizio nei confronti di consumatori finali e che, tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022, acquistano, noleggiano o utilizzano strumenti che consentono forme di pagamento elettronico. A loro spetta un credito d’imposta parametrato al costo di acquisto, di noleggio, di utilizzo degli strumenti stessi, nonché delle spese di convenzionamento ovvero delle spese sostenute per il collegamento tecnico tra i predetti strumenti.
Come funziona e a quanto ammonta
A chi acquista o noleggia strumenti che consentono forme di pagamento elettronico (POS) il credito di imposta spetta nel limite massimo di spesa per soggetto di 160 euro, nelle seguenti misure:
- a) 70 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200.000 euro;
- b) 40 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro;
- c) 10 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
A chi acquista strumenti evoluti di pagamento elettronico che consentono anche la memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica spetta un credito d’imposta nel limite massimo di spesa per soggetto di 320 euro, nelle seguenti misure:
- a) 100 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare non superiore a 200.000 euro;
- b) 70 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 200.000 euro e fino a 1 milione di euro;
- c) 40 per cento per i soggetti i cui ricavi e compensi relativi al periodo d’imposta precedente siano di ammontare superiore a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
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