L’evento “Proiezioni per una Messina migliore”, ideato dall’arch. Renato Arrigo e partecipato da oltre un migliaio di cittadini, ha raccolto in rete in pochissimo tempo centinaia di fotovisioni di vari ambiti messinesi reinterpretati dando ieri 9 febbraio appuntamento in un luogo misterioso.
Infatti alle ore 18,30 sono state proiettate nei pressi di Villa Dante, su un simbolico fabbricato messinese, centinaia di fotovisioni in chiave architettonica contemporanea.
Tantissimi cittadini, seguendo una apposita segnaletica, si sono recati nel fabbricato misterioso rappresentato dal domicilio del sindaco Renato Accorinti.
La manifestazione si è svolta, oltre con con una particolare proiezione con tutti i fotomontaggi ricevuti, curata dall’arch. Alessandra Brancatelli, anche dalla rielaborazione delle fotovisioni in chiave onirica.
Centinaia di pannelli, trasformati in lapide, con tanto di lumini ed epitaffi, hanno tappezzato i fronti del fabbricato.
Ad un simbolico altare votivo, di farina e sale con la forma di falce, nel quale capeggiava la scritta Urbe, svariate centinaia di cittadini hanno acceso lumini votivi con tono ironico tra gli arpeggi improvvisati dell’arpa di Valentina Celesti su una base musicale espressamente composta da Oriana Celesti.
4 allieve della scuola Progetto danza di Sofia Zanardi, muovendosi tra incensi e particolari gestualità ritmiche, hanno consegnato migliaia di biglietti di ringraziamento listati a lutto i quali contenevano, ironicamente, dolci commestibili di “ossa da morto”.
L’attore Salvo Piro, mimetizzato tra il pubblico, interpellava gli astanti,recitando passi di architettura contemporanea tratti dal libro “le città invisibili” di Italo Calvino. Un secondo video dell’arch. Manuela Amata ha contribuito al buon svolgimento della serata.
A fine manifestazione, quasi uscendo da casa propria, è intervenuto, colto dalla piacevole sorpresa, il sindaco Renato Accorinti il quale, plaudendo all’iniziativa, ha espresso il consenso affinché le proposte non rimangano solo delle semplici visioni immaginarie ma azioni concrete per promuovere un’architettura contemporanea.
(78)
