Gli ultimi sbarchi di migranti sulle coste della Sicilia preoccupano la deputata di Forza Italia Matilde Siracusano che sollecita il Premier Conte e il Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ad agire. «La Sicilia – scrive in una nota – non è il porto d’Europa». A preoccupare la parlamentare, i casi registrati sull’Isola di migranti positivi al coronavirus.
Dopo la notizia recente riguardante la positività al Covid-19 di 71 migranti sbarcati sulle coste della Sicilia, la deputata messinese interpella il Presidente del Consiglio e il Ministro dell’Interno chiedendone l’intervento «per bloccare e gestire in modo adeguato i flussi migratori». Nel mirino di Matilde Siracusano, la politica di Roma, ma anche Bruxelles e l’Unione Europea.
«La Sicilia – scrive la Deputata di Forza Italia – si è difesa, grazie al grande lavoro degli amministratori locali e al senso di responsabilità dei cittadini, dall’emergenza coronavirus nei mesi più caldi della pandemia. I siciliani hanno rispettato in modo maniacale le disposizioni di sicurezza, il distanziamento sociale, le regole che sono via via arrivate nei momenti più acuti del contagio. Anche coloro che sono rientrati dalle Regioni Settentrionali hanno rispettato la quarantena e così l‘Isola ha salvaguardato la salute dei suoi cittadini e, in parte, del suo tessuto economico».
«Adesso – prosegue –, a causa dell’immigrazione incontrollata delle ultime settimane, con il governo complice e silente, il prezioso lavoro fatto in questi mesi rischia di essere gettato alle ortiche.
Ieri si sono registrati 89 nuovi casi di Coronavirus, su 2.860 tamponi: 71 di loro sono migranti, 64 solo a Pozzallo. Questa è una vera e propria emergenza che il premier Conte e il ministro Lamorgese non possono più permettersi di sottovalutare: occorre agire».
«La Sicilia non è il porto d’Europa – conclude Matilde Siracusano – e i cittadini siciliani sono stanchi di pagare sulla propria pelle il prezzo dell’inadeguatezza di chi, tra Roma e Bruxelles, non è in grado di prendere decisioni coraggiose per bloccare e gestire in modo adeguato i flussi migratori. Adesso basta, ci sia uno scatto di dignità».
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