Mascherine, gel per le mani, sanificazione, distanziamento sociale: per ripartire imprenditori e commercianti hanno dovuto adattare i propri locali e il proprio modo di lavorare; ma quanto hanno pesato sulle loro tasche i costi della riapertura a Messina? La risposta la fornisce Confesercenti che, attraverso un sondaggio realizzato con Swg, ha interpellato direttamente imprenditori, parrucchieri, ristoratori e commercianti a una settimana dalla fine del lockdown disposto per contrastare la diffusione del covid.
Dopo la prima settimana di riapertura, Confesercenti Messina e Swg hanno sottoposto a un sondaggio un campione di 180 imprenditori di diversi settori attivi nella città e nella provincia dello Stretto, per esaminare il livello di soddisfazione rispetto agli incassi e il peso che hanno avuto i costi di adeguamento alle nuove norme di contenimento del coronavirus.
In sostanza, lo studio di Confesercenti ha evidenziato come questi costi siano giudicati eccessivi da tutti i settori d’impresa, da quello dei negozi, ai parrucchieri, a chi opera nella ristorazione. Ma vediamo, nel dettaglio, le tabelle elaborate riguardanti in generale l’Italia, il Nord, il Centro, il Sud e, infine, nel particolare, Messina.
Lo studio di Confesercenti ed Swg: i costi della riapertura a Messina
Come anticipato, tutti i settori d’impresa hanno giudicato i costi necessari alla riapertura eccessivi. In particolare, alla domanda posta dal sondaggio “L’applicazione dei protocolli di sicurezza (sanificazione, acquisto DPI, nuova organizzazione del lavoro) per lei è un costo eccessivo?”, gli imprenditori e i commercianti di Messina hanno risposto così:
I costi della riapertura in Italia, al Nord, al Centro e al Sud
Per un confronto, nel suo elaborato Confesercenti fornisce il quadro offerto dalle risposte alla medesima domanda date in tutta Italia, al Nord, al Centro e al Sud.
Giudizio sul peso dei costi al Nord
Giudizio sul peso dei costi al Centro
Giudizio sul peso dei costi al Sud
Giudizio complessivo
(Tabelle © Confesercenti)
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