Altro giro, altra corsa, torna l’appuntamento settimanale con le quattro belle notizie da Messina, dall’Italia e dal mondo. Tra i protagonisti di questa quarta puntata ci sono un turista tedesco, la scuola di un piccolo paese del nord Italia e un bar siciliano. Vediamo, in questi primi giorni di riapertura dopo la quarantena disposta a causa del coronavirus, cosa è successo sotto il sole di maggio.
Negli ultimi tre giorni non sono stati registrati nuovi casi positivi al covid-19 tra Messina e provincia. E ieri, per la prima volta dall’inizio dell’emergenza, nessun nuovo contagio da coronavirus è stato rilevato in tutta la Sicilia. La notizia è arrivata direttamente dalla Regione Siciliana che quotidianamente fornisce i dati sull’andamento dell’epidemia.
La seconda delle belle notizie della settimana arriva sempre dalla Sicilia, più precisamente da Marsala. Un uomo è entrato per la prima volta dopo tanto tempo nel suo bar di fiducia, ha ordinato il caffè e lo ha pagato con una banconota da 50 euro dicendo al barista di tenere il resto, come augurio e incoraggiamento per la ripartenza, per tutti i caffè che non ha preso (ma che avrebbe bevuto proprio lì al bancone) negli ultimi due mesi. Lo ha riportato La Repubblica di Palermo, con una breve intervista video.
Restiamo in Italia ma ci spostiamo più a Nord per la terza delle notizie positive della settimana. Arriviamo fino a Dolceacqua, un piccolo comune della provincia di Imperia, dove un imprenditore tedesco ha donato 2 milioni di euro per la costruzione di una nuova scuola. L’uomo, medico e imprenditore che da 20 anni trascorre le proprie vacanze in Liguria, dove ha una sua proprietà, ha spiegato all’Ansa di aver voluto fare questa donazione per sostenere il Comune e consentire ai giovani di ricevere una buona educazione: «Sono già curioso di vedere l’inizio della costruzione – ha dichiarato – e soprattutto l’inizio delle lezioni nella nuova scuola».
La notizia è stata riportata da La Repubblica di Genova e dal Secolo XIX.
La quarta e ultima delle belle notizie di questa settimana arriva dall’altro lato del mondo. In Cina un uomo rapito 32 anni fa si è ricongiunto con la propria famiglia.
Era il 1988, il padre di Mao Yin lo stava riportando a casa, a Xi’an, ma il bambino è stato rapito. Da allora la madre ha continuato a cercarlo utilizzando tutti i mezzi a propria disposizione e aiutando nel contempo altre famiglie a ritrovare i propri figli scomparsi. Dopo oltre trent’anni la polizia ha ricevuto informazioni su un bambino rapito da Xi’an e venduto a un’altra famiglia per 6.000 yuan (o renminbi, la valuta della Repubblica Popolare Cinese). Prima un software di riconoscimento facciale e poi il test del dna hanno confermato che si trattava proprio di quel bambino rapito 32 anni fa. Lunedì Mao Yin e sua madre si sono riabbracciati.
Lo hanno, tra gli altri, riportato il The Guardian, la Cnn e il Corriere della Sera (da cui è stata presa la foto).
A questo link è possibile rileggere le belle quattro notizie della scorsa settimana.
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