Appelli alla gentilezza, ai diritti civili e tanta ironia: le sardine di Messina si sono riunite a piazza Unione Europea per gridare “Messina non si lega” ai piedi del Municipio. Una manifestazione molto attesa e sentita che negli ultimi mesi ha fatto il giro d’Italia per poi superare i confini nazionali.
In centinaia provenienti da Messina e dalla provincia (alcuni cartelli recitavano “Sardine dei Nebrodi”, altri “Milazzo non si lega”), si sono ritrovati ieri pomeriggio a partire dalle 17.30 per protestare contro quella che definiscono una politica strillata, basata sull’odio e sulla violenza verbale. L’obiettivo è quello di instaurare, di contro un «livello di civiltà, di umanità» maggiori e ritenuti necessari.
Senza simboli di partito né colori politici, hanno ribadito più volte le sardine nei loro interventi, si è scesi in piazza per far sentire la propria voce e lanciare un messaggio di accoglienza e solidarietà.
Nel corso del pomeriggio, bagnato da qualche goccia di pioggia, diversi partecipanti sono intervenuti per raccontare e condividere la propria visione del mondo, concentrandosi anche e soprattutto su quella che è la situazione delle regioni del Sud Italia. E su questo punto basta pensare alla data prescelta per il flash mob, il 21 dicembre, per consentire ai tanti fuori sede di essere presenti nella loro città d’origine.
Ma l’intervento più applaudito, quello che ha coinvolto maggiormente i presenti è stato quello della giovanissima Monia. 23enne, figlia di migranti tunisini, nata e vissuta in Italia, Monia studia giurisprudenza e fa la mediatrice linguistica. Con il suo intervento ha fatto appello ai valori della Costituzione italiana con cui è cresciuta.
Presenti anche alcuni volti noti della politica cittadina, dai sindacalisti all’ex sindaco Renato Accorinti, all’ex assessore Daniele Ialacqua per finire con il consigliere comunale Alessandro Russo.
Non sono mancati i cori, da “Cento passi” dei Modena City Ramblers in memoria di Peppino Impastato all’immancabile “Bella ciao”, intonata due volte (la seconda è visibile nel video in fondo all’articolo).
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