La ricostruzione di Messina all’indomani del terremoto è segnata dall’inventiva e dallo stile di Gino Coppedè. È infatti all’architetto, scultore e decoratore originario di Firenze che si devono alcuni dei palazzi più belli e originali della città dello Stretto. Edifici che, abitati da creature mostruose e fantasiosi decori, animano le vie principali del centro storico.
In questa nona puntata della rubrica di Normanno “C’era una volta Messina”, Franz Riccobono – presidente dell’Associazione Amici del Museo di Messina, collezionista, perito ed esperto di storia – ci accompagna in un viaggio attraverso il suo archivio di foto d’epoca tra i palazzi Coppedè (o a lui ispirati) della città dello Stretto, partendo da via Aurelio Saffi e passando dal Duomo per arrivare fino a piazza Unione Europea.
Ma prima di avventurarci tra le meraviglie degli edifici Coppedè di Messina una precisazione è d’obbligo. Non tutti i palazzi citati possono essere attribuiti con certezza all’architetto fiorentino. Spesso al tempo i progetti venivano firmati non solo dall’ingegnere o dall’architetto ma anche dal decoratore, dal costruttore o addirittura dal proprietario. Non è quindi sempre possibile risalire con esattezza a Gino Coppedè, nonostante si possa rintracciarne lo stile in alcuni tratti caratterizzanti.
(Foto dell’archivio di Franz Riccobono e Giangabriele Fiorentino)
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