Erano in centinaia al corteo contro la violenza sulle donne organizzato da Non una di meno Messina. La manifestazione è partita da largo Seggiola e ha attraversato tutto il centro città, fino a piazza Unione Europea.
«Nonostante gli ostacoli burocratici che la questura ci ha posto nel percorso di costruzione della giornata abbiamo mandato un segnale importante: non ci fermeremo di fronte a nulla. Noi non deleghiamo la nostra liberazione a nessuno» ha scritto Non una di meno Messina.
Anche le donne di Messina si sono, quindi, unite per dire stop alla violenza di genere: «L’unica arma che abbiamo è la forza collettiva. Unite nella lotta, attraversiamo le nostre città, sfidando il potere patriarcale» afferma Domiziana Giorgianni.
Sullo striscione di testa un messaggio chiaro: “contro la violenza sulle donne, saremo rivolta”. Dietro, tantissime studentesse, lavoratrici, precarie che hanno manifestato la loro volontà di dare una risposta concreta.
«Siamo e saremo rivolta, fino alla fine – continua Domiziana Giorgianni di Non una di meno. Abbiamo ripreso lo slogan nazionale perché ci sentiamo vicine alle compagne di tutto il mondo, abbiamo però deciso di fare il corteo qui nella nostra città perché ogni soggettività possa sentirsi inclusa, avere la possibilità di scendere in piazza e manifestare accanto alle sue compagne.
In Sicilia l’obiezione di coscienza raggiunge percentuali mai viste altrove, i consultori chiudono o non forniscono servizi adeguati e i centri anti-violenza subiscono un de-fininaziamento che limita un lavoro che dovrebbe essere diffuso e garantito. Siamo stanche e diciamo un secco NO alla violenza maschile, di genere, razzista e a tutti i governi che legittimano queste logiche attraverso azioni e proposte di legge che mirano a ridurre il diritto delle donne ad autodeterminarsi».
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