S.Annibale e Messina Due al buio, De Cola: “Pronti a risolvere ogni contenzioso”

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Da diversi mesi il quartiere S.Annibale e Messina Due sono al buio. Tutto nasce da un provvedimento dell’amministrazione comunale che nel 2014 ha dato mandato al dipartimento Lavori Pubblici di procedere alla interruzione dell’erogazione del servizio di pubblica illuminazione nelle strade non ritenute di proprietà comunale. Da qui, Palazzo Zanca, tenendo come unico punto di riferimento la titolarità della strada da un punto di vista catastale, ha proceduto a “tagliare la luce” su intere porzioni di territorio,  incurante del fatto che le strade oggetto del provvedimento siano aperte al pubblico transito ed a servizio di zone densamente abitate. In particolare, al rione Sant’Annibale l’interruzione del servizio di pubblica illuminazione è riconducibile alla controversia sulla titolarità delle opere di urbanizzazione intercorrente tra  Comune di Messina e Iacp. Mentre al complesso residenziale Messina Due nelle vie Salita Contino e Salita Montesanto il problema è legato a una vecchia controversia tra il Comune  e la ditta lottizzante Immobiliare Montesanto dell’ingegnere Sebastiano D’Andrea oggi presidente di Confindustria Messina, avente per oggetto il mancato passaggio delle opere di urbanizzazione in capo allo stesso Comune.

Lunedì i residenti delle due zone hanno partecipato a una fiaccolata simbolica organizzata dalla III Circoscrizione. Un corteo di centinaia di persone munite di torce che ha attraversato le vie attualmente sprovviste dell’impianto di illuminazione pubblica.

Sulla questione l’assessore ai Lavori Pubblici Sergio De Cola sottolineando la volontà dell’amministrazione comunale di risolvere i contenziosi al di là della titolarità delle aree. “Per quanto riguarda Messina Due – precisa De Cola – abbiamo incontrato varie volte l’ingegnere D’Andrea, titolare della società lottizzante. Il piano di lottizzazione è stato realizzato in modo difforme rispetto a quanto approvato e finora non è stata presenta alcuna variante che potesse sanare le discrasie. L’amministrazione non può prendere in consegna delle aree che non rispettano determinati requisiti. Si tratterebbe ormai di una presa d’atto su un lotto che ormai esiste da decenni, finora non si è arrivati a nulla”.

Diverso il caso del rione S.Annibale. “Due settimane c’è stato un incontro con Iacp – continua De Cola – è stato concordato che il Comune interverrà anche se non è proprietario delle aree, tutto questo nell’interesse della cittadinanza. Chiediamo però che gli impianti di illuminazione siano utilizzabili, non possiamo farci carico di un sistema con pali marci e cavi della luce mancanti che necessiterebbe di interventi di diverse migliaia di euro”.

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