Trischitta: “Comune come casa Accorinti, con tanto di box doccia personale”

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“Io qua lavoro venticinque ore al giorno per la città, manca solo che mi faccio costruire la doccia”, detto, fatto.

Questa frase, Renato Accorinti l’ha pronunciata spesso e volentieri, per indicare il suo attaccamento alla carica istituzionale che ricopre, ma in pochi pensavano che queste parole potessero poi tramutarsi in realtà. A fare luce sulle spese del primo cittadino, ci pensa ancora una volta il capogruppo di Forza Italia, Giuseppe Trischitta.

Un box doccia da mille e seicento euro all’interno del bagno personale destinato al sindaco, Renato Accorinti se lo sarebbe fatto costruire tra il 2014 e il 2015, adoperando una parte di fondi destinati alla manutenzione degli immobili comunali, pari a cinquantamila euro.

Un caso che, a detta di Trischitta, spiega come Accorinti continui a gestire i beni e fondi comunali come  fossero propri, dopo i recenti attacchi inferti sui costi delle trasferte: “Ormai Palazzo Zanca è diventato casa Accorinti, con la sua compagna in Consiglio comunale si può dire che hanno fatto “due cuori e una capanna” – ha dichiarato Trischitta – nessun sindaco prima d’ora si era mai fatto costruire un box doccia personale, senza tener conto dei costi. Credo che si tratti di prezzi fuori mercato, quattrocentocinquanta euro per un vetro satinato antinfortunio mi sembra eccessivo, come i novanta euro al metroquadro per la pavimentazione”.

L’attacco di Trischitta però non è finito qui: “Tutto ciò è inaccettabile – ha continuato – il sindaco continua a gestire Palazzo Zanca come se fosse casa sua, addirittura siamo arrivati al box doccia personale, senza contare lo sperpero d’acqua. Ci sono alcuni bagni del Comune che necessitano di manutenzione, ma ci è sempre stato detto che non ci sono i fondi, adesso i dipendenti sanno a cosa sono stati destinati questi fondi”.

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