Fusione Piemonte – Neurolesi: Cgil e Cisl prudenti

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“Lo spumante lo stapperemo alla fine di questo percorso”. Con queste parole esordisce Clara Croce, segretaria della FP CGIL, insieme al coordinatore provinciale sanità Antonino Trino ed al responsabile provinciale medici Guglielmo Catalioto, per commentare la decisione dell’Ars.

“Non possiamo che essere contenti –  continua la Croce –  nel vedere concretizzarsi il progetto nel quale abbiamo da subito creduto e per il quale ci siamo spesi, più sopitamente rispetto alle eclatanti manifestazioni poste in essere, ma altrettanto incisive e con il medesimo scopo: la salvezza dello storico nosocomio. Riconosciamo all’assessore Gucciardi il merito del suo impegno politico/mediatorio, che ha portato a questo storico risultato. Chiaramente – incalzano Trino e Catalioto – ora vigileremo sulla piena attuazione di tutto quanto finora detto, nel pieno rispetto di tutte le parti. La nostra non è una speciosa diffidenza, ma solo il desiderio di vedere concretamente la realizzazione di questo progetto, che potrà rappresentare il punto di partenza, non di arrivo, per una risposta efficiente ed efficace ai bisogni assistenziali della collettività. D’altronde la nostra non approvazione dell’atto aziendale e della pianta organica deve essere letta in quest’ottica”.

Su posizioni simili anche la Cisl che stigmatizza l’eccessivo entusiasmo venutosi a creare con la nota di Tonino Genovese.  “Mi sembra di leggere e di ascoltare un eccesso di trionfalismi, credo che in questo momento non ci sia nulla da festeggiare se non aver raggiunto un compromesso figlio di un equilibrio molto delicato”. Un decreto che Genovese definisce “importante perché mette una serie di punti fermi” nella vertenza del nosocomio di viale Europa. Appurato che l’Ospedale Piemonte non esiste più, si avvia però una fase interessante per la riabilitazione nel nostro territorio. Certo – continua Genovese – ancora è tutta da costruire la soluzione legata al Pronto Soccorso. Bisogna entrare nel merito e vedere di che tipo di Pronto Soccorso si parla. Il suo mantenimento come Pronto Soccorso di emergenza-urgenza era l’ultima ratio che aveva chiesto tutta la comunità messinese, comprese le organizzazioni sindacali e la Cisl in testa. Noi, adesso, – conclude il segretario generale della Cisl di Messina –  dobbiamo raccogliere e valorizzare la soluzione per tutelare e salvaguardare la Sanità nel nostro territorio perché non vorremmo che i costi legati al mantenimento della struttura di Pronto Soccorso presso l’ormai ex Ospedale Piemonte penalizzino altre fette della Sanità nella nostra provincia”.

 

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