gay pride

Pride dello Stretto. Il Consiglio concede il patrocinio del Comune di Messina

Pubblicato il alle

2' min di lettura

Il Consiglio comunale ha approvato la delibera di adesione al primo Pride dello Stretto, che si terrà il prossimo 8 giugno a Messina, concedendo il patrocinio del Comune. Ad annunciarlo è stato Alessandro Russo, che aveva richiesto la discussione della delibera in Aula a seguito del dietrofront del Sindaco De Luca.

«Se il Sindaco non vuole concedere il patrocinio, dovrà essere il Consiglio comunale a farlo» così, Russo, si era appellato ai suoi colleghi, poco più di un mese fa. La delibera è stata discussa e approvata nella seduta di ieri, quasi all’unanimità.

«L’adesione praticamente unanime del Consiglio Comunale di Messina – scrive Russo – al di là di colori e sensibilità politiche, alla piattaforma programmatica del Pride 2019 che si terrà l’8 giugno a Messina, e che concede il patrocinio comunale alla manifestazione, è un segnale di grande maturità politica e di altrettanto grande responsabilità e apertura al tema delle diverse sensibilità che compongono la nostra comunità cittadina.

L’unanimità del voto espresso chiude il passo ad ogni polemica e ad ogni speculazione sul tema del rispetto delle differenze e delle minoranze di genere e, più largamente, delle minoranze sociali che subiscono forme di persecuzione, di emarginazione e di violenza che in una città come Messina non potranno più essere accettate o tollerate. Abbiamo dato una voce a chi subisce in silenzio e di nascosto, nella vergogna e nella mortificazione, la difficoltà di vivere con dignità il proprio orientamento sessuale, il proprio sentimento, la propria condizione individuale.

Abbiamo voluto far sentire la voce della città alle comunità che vivono la loro diversità con timore, abbiamo riconosciuto la necessità di lottare per affermare diritti che devono valere per tutti. E l’abbiamo fatto ad una sola voce, non tentennando neppure per un attimo, senza grotteschi voltafaccia dell’ultimo minuto, senza adesioni che altro hanno dato a parole per poi essere smentiti dai fatti».

(196)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.