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Impianto idropotabile e fognario assenti tra Mortelle e Spartà. Rischi per la salute

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acqua«Dissetarsi o lavarsi per i residenti nella zona compresa tra Mortelle e Spartà, rappresenta un gravissimo rischio per la salute». È quanto denuncia il Consigliere comunale Domenico Guerrera in merito all’assenza nella zona di una rete idropotabile e di un impianto fognante. Motivo per il quale lo stesso ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Messina. «Infatti — spiega Guerrera —, l’acqua utilizzata dagli abitanti per fini potabili proviene  da pozzi trivellati senza alcun tipo di controllo». «L’assenza dell’impianto fognante — continua il consigliere — ha obbligato i residenti a dotarsi di pozzi neri, che nella maggior parte dei casi non sono a tenuta stagna, con inquinamento delle falde acquifere sotterranee, che presentano una alta percentuale di colibatteri e colifecali, rappresentando un gravissimo rischio per la salute delle oltre mille famiglie». Ricorda Guerrera che l’Amam, ritenendo l’opera indispensabile per i residenti, ha eseguito uno studio atto a dotare la zona di una condotta idropotabile, attraverso due pozzi di proprietà dell’azienda siti a Casabianca. «Dopo aver espletato tutti gli adempimenti previsti dalle vigenti normative e aver assegnato l’appalto per la realizzazione della condotta all’impresa Todaro, e dovendo eseguire i lavori ai margini della S.S. 113 in data 12-03-2012 — prosegue il consigliere comunale —, ha chiesto all’Anas l’autorizzazione per l’esecuzione dei lavori. Nel mese di Settembre funzionari dell’Anas hanno effettuato il sopralluogo e chiesto integrazioni al progetto, trasmesse in data 09-01-2013. A distanza di oltre tre mesi non si è avuto, però, nessun riscontro». Guerrera chiede, dunque, alla procura della Repubblica di Messina, al commissario Luigi Croce, ad Amam e Anas, ciascuno per le rispettive competenze, di adottare urgentemente i necessari provvedimenti, al fine di garantire ai cittadini un servizio di primaria importanza, «per eliminare — conclude — l’insorgere di malattie ai residenti della zona che sono costretti ad usare acque inquinate estratte da pozzi trivellati adiacenti alle proprie abitazioni».

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