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Il collegio sindacale della Messinambiente abbandona: “La giunta sapeva ma non c’ha interpellato”

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giunta accorinti stampaIl collegio sindacale della Messinambiente, composto da Carmelo Brigandì, Gaetana Patrizia De Luca e Agata Rinciari, lascia l’incarico. In una nota i revisori contabili della società di via Dogali scrivono di non condividere “I metodi di controllo adottati dall’amministrazione comunale e ritenendo che sono venuti meno i rapporti fiduciari che hanno determinato a suo tempo la nomina, questo collegio ritiene che non sussistono più le condizioni per continuare a espletare i propri compiti, neanche in regime di “prorogatio”.

E’ diretta la contestazione alla giunta Accorinti da coloro che vistano i conti della Messinambiente e che non sarebbero stati chiamati in causa dalla giunta che ha bocciato i bilanci 2011 e 2012 e consegnato gli atti alla magistratura.

Nel documento è stato richiesto al commissario liquidatore Armando Di Maria di convocare, senza indugio, l’assemblea dei soci per deliberare il rinnovo dell’organo di controllo. I tre revisori, dopo l’uscita del sindaco Accorinti e degli assessori Signorino e Ialacqua sull’operazione verità alla Messinambiente in cui si parlava di anomalie nelle spese dell’ente segnalano che: “Il Comune di Messina non ha ritenuto d’interpellare gli organi predisposti al controllo della società che esso stesso aveva nominati e si è invece avvalso di soggetti esterni che hanno anch’essi ritenuto di non dover interpellare il Collegio sindacale”.

Sulla mancata approvazione dei consuntivi 2011 e 2012 della Messinambiente il Collegio scrive che “L’amministrazione comunale è stata messa al corrente dei controlli effettuati dal Collegio e che l’amministrazione conosceva da tempo i bilanci sottoposti al vaglio dell’assemblea”. Al 31 dicembre 2012 la Messinambiente aveva un deficit patrimoniale di 30.128.276 euro dei quali ben 25.343.678 euro erano relativi a interessi e sanzioni conseguenti ai mancati o ritardati pagamenti dell’Ato, ad accantonamenti per rischi d’insolvenza e a sopravvenienze relative al credito nei confronti dell’Ato. Il collegio evidenzia che “Appare del tutto singolare che l’amministrazione non abbia ritenuto di chiedere chiarimenti e notizie sui fatti che l’hanno portata a esprimere il proprio dissenso in forma così inusitata e plateale”. @Acaffo

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