All’U.P. di Scala Ritiro anziani in attesa dalle 3 di notte. Poste Italiane se ne frega

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Se, come accadeva una volta, gli innamorati si scrivessero ancora lettere d’amore,  Messina sarebbe popolata da un esercito di infelici, con il cuore spezzato, in perenne attesa dell’epistola dell’amata o dell’amato, che non arriverà mai. E li si immagina, gli innamorati, controllare ogni giorno la cassetta della posta, aspettare il postino da dietro la finestra, per poi fermarlo e chiedergli notizie della loro lettera. Ma diciamoci la verità, a Messina è più facile che si vedano i postini di “C’è posta per te” di Maria De Filippi che quelli veri di Poste Italiane.

Le segnalazioni fioccano da più parti della città da almeno un anno. Da Camaro alla zona centro,  passando per Bisconte dove, un mese fa,  la posta finiva addirittura nella spazzatura, è protesta continua. Le bollette arrivano già scadute e gli utenti sono costretti a pagare  la mora, nella migliore delle ipotesi, mentre nella peggiore, devono fare i conti con il distacco di luce, telefono e gas. Comunicazioni importanti da parte di Enti non giungono a destinazione, con gravi disagi per chi le aspetta e tutto ciò che consegue dal mancato arrivo della corrispondenza.

L’ultima segnalazione arriva oggi  dal consigliere della V circoscrizione Paolo Barbera, che lamenta disservizi postali nelle zona dell’Annunziata alta e S. Licandro, a seguito del deficitario processo di riorganizzazione aziendale che da tempo interessa Poste Italiane.

Ma il peggio deve ancora arrivare. L’oscar per l’inefficienza se lo aggiudica senza alcun dubbio l’ufficio postale di Scala Ritiro, in via Palermo 555. Se qui fino a 3 anni fa, come segnala Barbera, operavano 5 addetti allo sportello, oggi gli impiegati sono solo 2, che per servire un rione popoloso come quello in questione significa nulla, zero assoluto. Tempi di attesa biblici, che diventano intollerabili quando uno dei due dipendenti va in ferie o è in malattia. Quando poi l’unico addetto  si assenta per espletare altri servizi postali o finanziari, è la fine. Lo sportello viene chiuso, seppur momentaneamente, con la relativa interruzione di pubblico servizio.

E’ tutto? nemmeno per idea, perchè il meglio, si fa per dire, deve ancora arrivare. Sempre nell’ufficio postale di Scala Ritiro, quando arrivano le giornate calde di consegna delle pensioni, gli anziani sono costretti, per ovviare al problema delle lunghe attese, a mettersi in fila dalle 3 di notte per arrivare primi al traguardo, ovvero aggiudicarsi le prime posizioni allo sportello. Una situazione che non è più tollerabile, soprattutto perchè colpisce le categorie più deboli come gli anziani. Se Poste Italiane non è in grado di garantire un servizio dignitoso, sarebbe meglio che chiudesse i battenti, stavolta per sempre.

E per fortuna degli innamorati esiste WhatsApp.

Marika Micalizzi

 

 

 

 

 

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