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L’appello di Pietro Sciotto: «A fine stagione andrò via, ma salviamo il Messina, chiedo l’aiuto di tutti»

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Pietro Sciotto a ruota libera. Il presidente del Messina ha parlato per quasi dieci minuti in un video pubblicato sui canali social dell’ACR, facendo il punto della situazione sulla vendita della Società e accettando le dimissioni di Pietro Lo Monaco.

La replica a Lo Monaco

Sciotto ha iniziato il suo intervento rispondendo all’ex consulente esterno Pietro Lo Monaco, che ieri ha spiegato le motivazioni del suo addio accusando il patron messinese di non aver rispettato gli impegni prefissati all’inizio della stagione.

«È mio dovere – esordisce così Sciotto – intervenire in questa vicenda anche se sono sempre contrario ad apparire, perché nella mia vita sono abituato ai fatti. Intanto si accettano le dimissioni del signor Lo Monaco e si ringrazia per il lavoro svolto sino ad oggi. Voglio focalizzarmi su due punti. Lui parla di impossibilità da parte del presidente a garantire l’impegno minimo finanziario come concordato ad inizio stagione e di disattesa degli impegni presi. Io rispondo: caro Lo Monaco, nella mia vita ho sempre onorato gli impegni presi. Se sono dove sono è perché sono una persona per bene che ha garantito sempre tutto. Nessun accordo fatto e disatteso».

«La realtà – conclude sulla vicenda Lo Monaco – è diversa: io sono abituato a fare i bilanci ogni anno. E se sono arrivato dove sono nella mia azienda è perché ho fatto bilanci per 45 anni. I bilanci si rispettano e io ne ho fatto uno di tuo pugno quando ci siamo messi d’accordo, e questo bilancio ora non è così. Non sono stato io a disattendere, ma è quello che mi sono trovato di fronte a essere diverso da quello che avevamo prospettato. Non voglio polemizzare, ma dire che gli accordi presi non sono stati attuati da Lo Monaco».

La situazione economica

Il Messina sta vivendo una situazione economica alquanto drammatica, non tanto per la disponibilità della proprietà, che ha sempre onorato tutte le scadenze, ma per la mancanza di proventi, come denunciato dallo stesso Sciotto.

«Questo campionato – spiega – mi costerà oltre 3 milioni di euro. Non ci sono entrate. Spendere 3 milioni e 200mila euro e non avere entrate non è possibile. Abbiamo incassato 3.200 euro e ne paghiamo 3.000 al comune, 500 ai vigili del fuoco, 1.500 agli steward. Dove dobbiamo andare?».

Il presidente dell’ACR ha lanciato un accorato appello per risolvere i problemi che il Messina sta affrontando in questo momento, rivolgendosi a chiunque.

«Quello che è importante – ha aggiunto – è salvare la categoria, salvare il Messina. Per fare questo io chiedo l’aiuto di tutti: amici e nemici miei (se ce ne sono), imprenditori, tutta la città, le istituzioni. Chiedo un intervento da parte di tutti, perché siamo arrivati con tanti sacrifici in C e non vorrei uscire quest’anno non salvando la squadra. Contribuite tutti, perché la Serie C è un bene importante».

Ci sono, inoltre, alcune richieste avanzate da Sciotto. La prima è al mondo dell’imprenditoria, con un termine preciso per partecipare: «Date qualcosa di importante, anche economicamente, facciamo sponsor, perché la situazione è molto complicata. Chiedo un aiuto fino al 30 aprile, dopodiché si vedrà quello che bisogna fare, ma in questo momento, ripeto, salviamo il Messina».

Le offerte arrivate per rilevare il club

Sciotto ha inoltre confermato la volontà di lasciare l’ACR alla fine di quest’annata sportiva. Dopo aver dato mandato allo studio legale Delia, in riva allo Stretto sono arrivate due offerte per l’acquisto della Società, commentate dal Presidente nel suo video-messaggio.

serie d messina«Vorrei – ha detto – discutere delle due proposte: una l’ha portata il signor Lo Monaco ed è una società di Londra che mi ha chiesto di prelevare il Messina a 1 euro più il sostegno delle spese di quest’anno. Ho risposto che sono disponibile, ma è chiaro che si deve prendere attività e passività. Io ho una fideiussione in Lega di 550.000 euro e quando cedo il Messina questa fideiussione mi deve essere tolta e passata all’altra azienda. Da oggi al 20 aprile c’è da spendere 500.000 euro tra F24, contributi INPS e stipendi, solo novembre e dicembre, e da gennaio a giugno altri due milioni. Questa mia risposta a Lo Monaco purtroppo non è piaciuta».

Sull’altra proposta, proveniente dalla Sardegna: «Hanno parlato con l’avvocato Santi Delia, facendo questa proposta: non mi vogliono dare soldi e comunque possono spendere 200.000 euro nel momento in cui entrano e 300.000 ad aprile. Allora dico: se si vuole fare un campionato di C spendendo queste cifre, dove andiamo? Usciamo con i fatti non con le parole. Basta chiacchiere, non c’è nulla, tutte fesserie. Persone che vogliono mettersi in mostra altrimenti uscirebbero allo scoperto».

Sciotto chiede lo stadio al Comune di Messina e invita i tifosi al campo

L’altra richiesta fatta dal numero uno dell’ACR è rivolta al Comune di Messina, che affitta lo stadio San Filippo per le partite casalinghe.

«Il messaggio – afferma Sciotto – che mando alle istituzioni è questo: signori miei, non possiamo giocare un campionato di serie C non avendo un campo. Il campo del Celeste (dove si tengono gli allenamenti, ndr) non esiste, non va bene nemmeno per la Terza categoria. Il San Filippo non lo abbiamo: siamo ospiti la domenica, ma non possiamo fare un allenamento. Quando uno ha un campo, i giocatori si allenano, vedono il terreno com’è, sfruttano le posizioni, i trucchi per vincere le partite e invece ci presentiamo la domenica al San Filippo a fare la partita e quindi i giocatori è come se fossero sempre in campo neutro. Chiedo alle istituzioni di darci immediatamente il campo».

Gli ultimi (ma non in ordine di importanza) a cui è indirizzato l’appello del Presidente sono i tifosi, che negli anni hanno instaurato un rapporto di amore-odio con Sciotto, criticandolo per le scelte dirigenziali rivelatesi sbagliate, ma elogiandolo anche per aver riportato la squadra tra i professionisti.

«Ai tifosi – dichiara verso la fine – chiedo: se vi sono antipatico, pazienza, salviamolo il Messina. A fine anno me ne vado, troveremo un nuovo acquirente. Voglio tutti al campo, perché il Messina non è mio, è vostro, della città. Io andrò via, il Messina no».

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