90 minuti che possono valere mezza salvezza. Il Messina è pronto ad ospitare l’Akragas al “Franco Scoglio” per una gara che mette in palio 3 punti importanti, se non decisivi. Bissando il successo di Andria, i peloritani vedrebbero in netta discesa la strada verso la permanenza diretta in Lega Pro.
Tuttavia anche gli agrigentini godono di un ottimo stato di forma, ma Cristiano Lucarelli non usa mezzi termini per etichettare la sfida di domani sera: “È la partita più difficile da quando sono qui. Il lavoro di Lello Di Napoli è molto importante, anche perché pure loro hanno avuto qualche vicissitudine societaria. Ha allenato qui, conosce ogni singolo dettaglio del Messina, diversi giocatori della rosa e ogni centimetro del prato del San Filippo. Vorrà fare bella figura, magari qui non è stato apprezzato fino in fondo. Verrà preparata bene sia da noi che da loro, ma io non conosco l’Akragas come lui il Messina”.
Non mancheranno i tantissimi ex che militano nella compagine agrigentina, a partire dal tecnico, Lello Di Napoli, fino a Totò Cocuzza, Addario, Russo, Mileto e Bramati. Fattore che aggiunge ulteriore pepe al match: “Ci sono tanti ex, nessuno di questi vorrà deludere e andare col freno a mano tirato – ha evidenziato Lucarelli –. Ecco perché è una partita di difficoltà notevole. Ci sono troppe conoscenze di tante situazioni all’interno. Affrontiamo una delle squadre più in forma del campionato. Una formazione garibaldina, con tanti giovani, che sanno soffrire, come accaduto col Matera o Siracusa. Hanno un ruolino di tutto rispetto”.
Il tecnico si è poi soffermato sull’ottimo momento di forma vissuto da Da Silva e Milinkovic. Il primo sta facendo la differenza in mezzo al campo mentre il secondo sta dando qualità ed imprevedibilità all’attacco giallorosso, diventando anche decisivo in fase realizzativa: “Me l’aspettavo questo exploit. I giocatori vanno divisi tra quelli che giocano e sentono la fiducia e quelli che trovano molto meno spazio. Me lo ha insegnato Francesco Palmieri, il primo che mi ha aiutato ai tempi del settore giovanile del Parma, quando allenavo lì. Necessariamente quindi vanno fatte valutazioni diverse tra la sua poco significativa esperienza a Catania e il grande apporto che sta dando invece a Messina. Da Silva ha un grande potenziale e qualità importanti, speravo di tirarle fuori. È stata comunque una sorpresa vederlo in così poco tempo esprimere su questi livelli. Mi fa piacere che il ragazzo abbia apprezzato che mi sia dedicato a lui per tirargli fuori il massimo che si poteva, ma nemmeno lui sa quanto è forte. Non vi nego che in alcuni momenti mi ha fatto arrabbiare. C’è il lavoro di tutto lo staff e anche dei suoi compagni dietro, il gruppo lo ha accettato per com’era. È franco-serbo, ha una mentalità e perfino un’alimentazione diversa dalla nostra”.
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