Nella classifica europea dell’occupazione femminile, il primato negativo va al Sud Italia, in particolare la maglia nera è della nostra Sicilia con appena il 29,2% delle donne tra i 15 e i 64 anni occupate, a fronte di una media pari al 62,4%.
Sono dati sconfortanti, che possono scoraggiare le donne in cerca di occupazione. Possiamo però raccontarvi un’eccezione a questi dati proprio nella nostra città dove si trova un’ azienda che si distingue per la valorizzazione del lavoro femminile.
A Messina, infatti, sorge il Quartier Generale di JM English, azienda leader nella formazione linguistica con scuole di inglese in Sicilia e una joint-venture internazionale. JM English vanta 58 dipendenti donne su 76. A gestire le 7 scuole ci sono 6 donne e 2 uomini, mentre “ai piani alti”, nell’headquarter, per la massima parità di sessi, si trovano 3 Manager uomini e 3 donne.
Scegliere il 76% di donne non è stata però una mossa studiata a tavolino. Semplicemente le donne, alla fine dell’iter di selezione, hanno la meglio.
«L’azienda – dice il CEO Michele Li Vecchi – è in forte crescita perché in essa c’è l’amore di una grande famiglia, l’inclusione e le pari opportunità tra tutti i dipendenti. E le donne, alla fine, si rivelano ogni giorno migliori per competenza, professionalità e capacità di comunicazione. Ed è quest’ultima, ossia la capacità di comunicare, che sta alla base del nostro lavoro. In fondo – prosegue – la lingua inglese è prima di tutto uno strumento di comunicazione tra le persone. E come tale viene insegnata nelle nostre scuole. Il nostro è un metodo innovativo che oggi è utilizzato in tutto il mondo ma è stato sviluppato da noi, nella nostra bellissima terra, con il contributo determinante di moltissime donne».
E’ per questo che l’azienda attua quotidianamente politiche aziendali per abbattere ogni possibile gender diversity, e garantisce giusti riconoscimenti di carriera a tutti i dipendenti, uomini o donne che siano.
A raccontare quanto JM English sia un’azienda che crede fortemente nelle pari opportunità è stato il mese scorso uno dei suoi Manager, Monica Lo Iacono. Anni prima, con il contratto in scadenza e una gravidanza già al quarto mese, non solo ha mantenuto il suo posto di lavoro ma le è stato rinnovato con un contratto a tempo indeterminato.
«Non è un caso isolato. Valorizziamo la genitorialità e aiutiamo le nostre dipendenti nel rientro dal congedo – conclude Michele Li Vecchi – Ci auguriamo che altre aziende siciliane prendano a cuore il nostro esempio e che quel 29% possa diventare solo una brutta parentesi da dimenticare».
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