Arrivano i dati dell’andamento del settore del credito nel corso del 2017, dati che possiamo sintetizzare così: come in tutto il resto del paese, anche in Sicilia crescono i prestiti personali e calano i mutui.
È necessario, tuttavia, sottolineare che il ridimensionamento del mercato dei mutui è dovuto a una flessione negativa delle Surroghe e non dei mutui per l’acquisto della prima casa, che, invece, stanno andando molto bene.
Partiamo dal segmento dei prestiti personali, che hanno registrato un rialzo nazionale del 9,3%, valore che non si vedeva dall’ormai lontano 2007, anno d’inizio della crisi economica in cui siamo sprofondati. La medaglia d’oro se la aggiudicano i prestiti personali non finalizzati, che portano a casa un complessivo +5,4% e testimoniano una più solida situazione finanziaria delle famiglie italiane.
Sono molteplici i segnali che indicano la tanto attesa ripresa di tutti i comparti che fanno muovere l’economia, da quello immobiliare a quello del lavoro. Anche l’avvento di Internet, inoltre, permette ai consumatori di reperire più facilmente informazioni sui vari prodotti finanziari disponibili, consentendo di avere velocemente un preventivo prestito da confrontare con altre proposte.
In Sicilia la situazione è un po’ meno florida di quella registrata a livello nazionale, ma nonostante questo anche la nostra regione porta a casa numeri interessanti. Le richieste relative a prestiti personali ad esempio, si fermano al +4,7%, solo 0,7% in meno.
Scendendo nel dettaglio per le varie province, abbiamo Siracusa che si adegua alla media regionale (+4,6%), scende Palermo (+3,9%) e all’ultimo posto si posiziona Agrigento (+2,8%). Volano alto Trapani, con il suo +6,7%, e Messina che, con il suo +6%, è la seconda provincia siciliana per richieste di prestiti personali.
Per quanto riguarda, invece, le richieste in calo di mutui è utile evidenziare che i dati sono “inquinati” da quello che si potrebbe definire “fenomeno Surroga”, come già accennato all’inizio.
La minor richiesta di quest’ultima forma di credito, infatti, può essere considerata quasi fisiologica, in quanto il settore non ha più molto bisogno di riorganizzare i prestiti ipotecari già in essere e cala, dunque, la necessità di richiederla. La flessione è così importante, però, che oscura un po’ i risultati in crescita ottenuti dai mutui nuovi, che sono il vero indice di ripartenza del settore.
I segnali sono, quindi, tutti positivi e testimoniano una vitalità del mercato del credito che non si vedeva da troppi anni. Già da molto tempo ci si sentiva dire che la crisi sta finendo e, anche se l’ottimismo stentava a farsi sentire, è arrivato – forse – il momento di crederci e affrontare questo 2018 con un po’ di entusiasmo in più.
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