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“I corridoi umanitari è un progetto-pilota,-spiega la Comunità di Sant’Egidio- il primo di questo genere in Europa, che ha come principali obiettivi di evitare i viaggi con i barconi nel Mediterraneo, che hanno già provocato un numero altissimo di morti, tra cui molti bambini; impedire lo sfruttamento dei trafficanti di uomini che fanno affari con chi fugge dalle guerre; concedere a persone in “condizioni di vulnerabilità” (ad esempio, oltre a vittime di persecuzioni, torture e violenze, famiglie con bambini, anziani, malati, persone con disabilità) un ingresso legale sul territorio italiano con visto umanitario e la possibilità di presentare successivamente domanda di asilo; consentire di entrare in Italia in modo sicuro per sé e per tutti, perché il rilascio dei visti umanitari prevede i necessari controlli da parte delle autorità italiane” .
Sarà presente, per l’accoglienza, il Rettore dell’Unime, prof. Pietro Navarra, i lavori saranno aperti dal Antonino Pennisi, Direttore del Dipartimento COSPECS e moderati dal prof. Andrea Nucita.
Parteciperanno alla conferenza oltre il vice ministro agli Esteri, Mario Giro, anche il capo dipartimento Libertà civili e Immigrazione del Ministero dell’Interno, Mario Morcone, Emiliano Abramo della Comunità di Sant’Egidio e Mohamed Kabba, migrante della Sierra Leone che ha raggiunto l’Italia attraverso un viaggio nel Mediterraneo.
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