Foto frontale del Comune di Messina

Nasce il Parco dei Monti Peloritani

Pubblicato il alle

2' min di lettura

comuneSi è riunito stamani a Palazzo Zanca il Comitato Promotore per l’istituzione del Parco dei Monti Peloritani. Nel corso dell’incontro, convocato di concerto con l’Amministrazione comunale, è stato illustrato il disegno di legge n. 192/2013, che all’art. 77 prevede la creazione del Parco. “L’Amministrazione è favorevole – ha evidenziato l’assessore Signorino – in quanto ritiene che l’istituzione del Parco possa costituire una grande opportunità di sviluppo e tutela del territorio per la valorizzazione della città e della provincia, costituendo anche elemento di attrazione per un crescente flusso turistico”.
“In passato spesso si è sfiorato l’obiettivo – hanno spiegato i componenti il Comitato – senza che questo fosse mai stato raggiunto. In Sicilia sono già stati costituiti cinque Parchi regionali, tra cui quello dell’Etna, Madonie, Nebrodi, Alcantara e Sicani, oltre ai quattro nazionali Iblei, Egadi, Eolie, Pantelleria e il Parco dei due Mari, ed oggi avvertiamo l’esigenza di ribadire pubblicamente le motivazioni che hanno indotto un team di buona volontà, formato da studiosi, storici, geografi, economisti, zoologi e forestali, a costituire un Comitato Promotore che potesse realizzare l’ambito progetto di inclusione dei Monti Peloritani nel programma dei Parchi, dal quale tra i sistemi montuosi al momento rimarrebbero esclusi solo i Peloritani”. Il Comitato ha delineato un’ipotesi di sviluppo che punta alla difesa e valorizzazione dell’ambiente, delle risorse naturalistiche e delle tradizioni storico-culturali dei Monti Peloritani, pregevole territorio sul piano etnoantropologico ed ambientale.
”Il mancato inserimento del Parco dei Monti Peloritani nel piano dei parchi regionali comporterebbe l’impoverimento demografico delle zone montane. In particolare – hanno concluso i membri del Comitato – avrebbe una ricaduta negativa sui giovani che volessero continuare ad esercitare i mestieri dei loro nonni, legati all’agricoltura ed alle aree boschive, che in caso di mancata valorizzazione del territorio sarebbero costretti ad andare via” –

(608)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

error: Contenuto protetto.