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“In passato spesso si è sfiorato l’obiettivo – hanno spiegato i componenti il Comitato – senza che questo fosse mai stato raggiunto. In Sicilia sono già stati costituiti cinque Parchi regionali, tra cui quello dell’Etna, Madonie, Nebrodi, Alcantara e Sicani, oltre ai quattro nazionali Iblei, Egadi, Eolie, Pantelleria e il Parco dei due Mari, ed oggi avvertiamo l’esigenza di ribadire pubblicamente le motivazioni che hanno indotto un team di buona volontà, formato da studiosi, storici, geografi, economisti, zoologi e forestali, a costituire un Comitato Promotore che potesse realizzare l’ambito progetto di inclusione dei Monti Peloritani nel programma dei Parchi, dal quale tra i sistemi montuosi al momento rimarrebbero esclusi solo i Peloritani”. Il Comitato ha delineato un’ipotesi di sviluppo che punta alla difesa e valorizzazione dell’ambiente, delle risorse naturalistiche e delle tradizioni storico-culturali dei Monti Peloritani, pregevole territorio sul piano etnoantropologico ed ambientale.
”Il mancato inserimento del Parco dei Monti Peloritani nel piano dei parchi regionali comporterebbe l’impoverimento demografico delle zone montane. In particolare – hanno concluso i membri del Comitato – avrebbe una ricaduta negativa sui giovani che volessero continuare ad esercitare i mestieri dei loro nonni, legati all’agricoltura ed alle aree boschive, che in caso di mancata valorizzazione del territorio sarebbero costretti ad andare via” –
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