Se la storia delle dimissioni di Cateno De Luca dall’Ars venisse raccontata in un libro, il titolo potrebbe essere: “Vorrei ma non posso”. Il sindaco di Messina Cateno De Luca è pronto a rimandare ancora le proprie dimissioni dall’ARS, l’Assemblea regionale siciliana. La motivazione? Stando alle dichiarazioni del primo cittadino, glielo avrebbe chiesto Danilo Lo Giudice, suo eventuale sostituto al parlamento siciliano, da poco diventato papà.
La notizia è di un’ora fa. Il primo cittadino ha riportato, infatti, sulla propria pagina Facebook la conversazione avuta con Lo Giudice nelle scorse ore.
Lo Giudice: «Cateno mi fai la cortesia? Se puoi rimani ancora per qualche mese deputato al parlamento siciliano?»
De Luca: «Perché danilo? Io avevo programmato le mie dimissioni per il cinque novembre»
Lo Giudice: «No Cateno! Sono papà da pochi giorni ed ho bisogno di tempo per stare con mia moglie e mio figlio Marco»
De Luca: «Va bene DANILO! Vediamo se posso rimanere in carica fino a fine novembre ma non oltre!»
Lo Giudice: «Grazie Cateno anche per questa tua disponibilità!»
Le dimissioni dal parlamento regionale, inizialmente previste per il prossimo 5 novembre, a quanto pare verranno rinviate. Ma il Sindaco parla chiaro: si tratta soltanto di una cortesia ed ha specificato di non voler proseguire il suo percorso da deputato regionale oltre la fine di novembre.
Insomma, il capitolo dell’ARS per il sindaco della città dello Stretto è ancora aperto. Al momento, lo slittamento delle dimissioni del primo cittadino dall’Assemblea da giorno 5 alla fine di novembre sono comunque solo un’ipotesi, come ha specificato lui stesso.
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Un vergognoso teatrino di quaquaraqua.
Se. La carica di deputato regionale è incompatibile a quella di sindaco dovrebbero scegliere . Se non è incompatibile non deve dimettersi.
A questo punto non è solo una questione “dimissioni o non dimissioni”, con questa sceneggiata il punto è ben altro: il primo cittadino crede di poter prendere in giro i messinesi con qualsivoglia storiella.
Niente di diverso da ciò che ha fatto con il consiglio comunale sventolando lo spauracchio dimissioni. Ci sta prendendo in giro “di facci e facci” e c’è il rischio che la città glielo lasci fare…
Diventare Papà é una cosa bellissima, ma nella vita ci sono scelte da fare: chiedere di non dimettersi mi sembra una sceneggiata. Il capo è bravo, non vorrei si preoccupasse per il processo “sacco di Fiumedinisi”, dimettendosi rimarrebbe con un pugno di mosche, se fosse condannato si dovrebbe dimettere da sindaco ed ecco che nasce la storiella del bimbo al servizio.