“Il rito peloritano continua a esserci”. A dirlo Saro Visicaro, che con Andrea Brancato è in campagna elettorale, quali candidati alle elezioni nazionali; al Senato, con il quarto posto in lista il primo, il secondo al dodicesimo per la Camera dei deputati. Proprio sulla riforma generale della Giustizia, che coinvolge magistrati, carceri, codici e tempi di attesa, puntano tutto i Radicali della lista Amnistia, Giustizia, Libertà. Non sono “apparentati” in queste Politiche con nessuno e, dunque, dovranno superare la soglia di sbarramento del 3% regionale al Senato e del 2% nazionale per la Camera. La loro viene anche chiamata Lista di Scopo, perché ha un obiettivo principale sugli altri. E su Messina Visicaro dichiara: “Il rito cosiddetto peloritano continua a esserci. Abbiamo letto della condanna del procuratore generale o del coinvolgimento di altri magistrati del distretto in inchieste e processi, e questo è un problema che riguarda le persone, non tutta la categoria. Ma accanto a questo dobbiamo segnalare la riduzione delle risorse economiche, che rende difficile persino acquistare la carta nei tribunali. I soldi sono sempre di meno, e subiremo la riduzione di magistrati e strutture visto che chiuderanno i tribunali di Taormina e Mistretta”. Sulle strutture, la ricetta dei Radicali è di non disperdere risorse con gli affitti (fa l’esempio del Tribunale del Lavoro, che trova spazio nei locali dei Franza) ma servirsi di strutture pubbliche. “Mi sono candidato nuovamente, dopo le Politiche del 1979, dove sono stato il primo dei non eletti – prosegue Visicaro – perché il discorso Giustizia deve avere uno stimolo. Ogni anno i presidenti delle Corti d’Appello elencano una serie di disfunzioni e puntualmente, l’anno dopo, risentiamo le identiche lamentele. Qualcosa non va. La colpa è della politica che non ha mai voluto rispondere alle richieste della Giustizia”. Sull’amnistia, l’esponente politico evidenzia che non significa far uscire tutti dalle carceri, ma azzerare i processi meno importanti, così da dare uno “scossone” alla Struttura che conta su di un infinito numero di procedimenti. E’ questo il problema dei problemi in Italia”. Il sovraffollamento del carcere di Gazzi, le condizioni di detenuti e agenti e il problema di dove trasferire gli internati dell’ospedale psichiatrico di Barcellona Pozzo di Gotto sono problemi in cima all’agenda politica di Amnistia Giustizia Libertà. “C’è una legge nazionale – conclude Visicaro – che consentiva di accedere ai finanziamenti proprio per casi come l’Opg di Barcellona, ma il progetto non è stato portato avanti e adesso si presenta l’ennesimo problema di dove trasferire gli internati. Del carcere di Gazzi sapete in che condizioni si trova. Ecco noi vogliamo occuparci di tutto questo”.
@Acaffo
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