Urla, spintoni e il divieto di esprimere il proprio parere contrario a quanto era stato detto fin lì. La denuncia arriva direttamente dall’Unione degli Studenti e dal movimento Studenti per il No, che ieri pomeriggio erano presenti al Palacultura, all’incontro “Un Si per il Lavoro” organizzato dal Partito Democratico.
Ospiti d’onore, erano il Sottosegretario del MIUR Davide Faraone, il viceministro alle Politiche Economiche Teresa Bellanova e il commissario del Pd Ernesto Carbone. Davanti ad una platea non particolarmente numerosa, Faraone e la Bellanova hanno ribadito come il successo del Si al prossimo referendum costituzionale del 4 dicembre, aprirebbe scenari migliori per l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro e qui – secondo quanto riportato attraverso un comunicato stampa diramato dai due movimenti studenteschi – iniziano i problemi, in quanto – in base a quanto affermato dagli studenti – i loro interventi sarebbero stati ostacolati e un militante sarebbe stato aggredito:
“Oggi come Unione degli Studenti e Studenti per il No Messina – si legge nel comunicato – abbiamo cercato di intervenire all’evento di “Basta un sì” sul lavoro alla presenza del sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone e della viceministra allo sviluppo economico Teresa Bellanova. Nella terra in cui a Peppino Impastato gridavano “Sei nuddu miscatu cu nenti” non si può accettare che allo stesso modo ci venga risposto oggi dal commissario del PD messinese Ernesto Carbone davanti ad una sala mezza vuota negandoci di intervenire: “lei è Viceministra, tu non sei nessuno” e ancora “adesso fai parlare i grandi dopo parli tu”. E noi che pensavamo che in questo paese fossimo tutti uguali, non la pensa così il PD messinese – scrivono gli studenti – mentre un nostro militante viene aggredito con spintoni e urla. Non la pensano così la UIL e la CISL, presenti oggi all’incontro, che hanno difeso l’operato del governo “nel merito” delle politiche sul lavoro, appoggiando pubblicamente il Jobs Act e parlando di ideologia a chi contestava l’eliminazione dell’articolo 18. Non la pensa così la consigliera comunale del PD – continuano i movimenti studenteschi – che prima ci ha assicurato l’intervento per poi ridurlo ad un minuto e mezzo a fronte dei quasi 25 della viceministra e ai 50 totali degli altri ospiti, di fatto negandocelo e invitando la sala a svuotarsi mentre parlavamo. Oggi si è affermato – spiegano l’Unione degli studenti e Studenti per il NO a Messina – che chi era a favore della riforma costituzionale era a favore delle politiche governative sul lavoro, ed è per questo che oggi ci siamo sentiti di rispondere, perché mentre il Partito Democratico invoca il problema di un iter legislativo lungo dimentica che la legge Fornero è stata approvata in 16 giorni e che le leggi di iniziativa governativa hanno tempi molto più bassi delle leggi di iniziativa parlamentare, compreso il Jobs Act. Non crediamo più alla favola dell’alternanza scuola-lavoro – proseguono – che di fatto sta regalando migliaia di ore di lavoro gratuito ad aziende come McDonald’s, non crediamo più all’aumento delle assunzioni a tempo indeterminato, contestato dai dati Istat ormai con qualsiasi termine di paragone e che hanno invece lasciato il posto al regno dei Voucher. In una città la cui Università, coerentemente con il resto d’Italia, organizza convegni con CFU sulla riforma costituzionale scegliendo come relatori solo docenti schierati per il Sì, nella stessa città in cui una preside ha fatto sgomberare una scuola occupata da studentesse e studenti di giovanissima età, in questa città rilanciamo l’offensiva a chi ci vorrebbe muti. L’unica risposta possibile è agire dal basso come abbiamo fatto il 7 Ottobre e all’arrivo di Renzi in città il 22, e – concludono gli studenti – come faremo con una giornata autogestita il 17 dicembre al liceo classico La Farina contestualmente ad un’Agorà per il No in piazza Duomo dalle 12 alle 14. Ora basta, decidiamo NOi”.
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