Il comitato pendolari siciliani scrive al Presidente della Regione, Rosario Crocetta, chiedendo politiche più incisive atte a favorire lo sviluppo infrastrutturale e la mobilità, un trasporto ferroviario efficiente ed efficace in grado di soddisfare l’utenza siciliana. Giosuè Malaponti, Coordinatore Comitato Pendolari Siciliani, scrive: «Le problematiche che al momento affliggono tutto il territorio siciliano e che coinvolgono giornalmente oltre 50.000 utenti-pendolari del trasporto ferroviario che si spostano per motivi di lavoro, studio o altro, sono molte e di diversa natura.Premesso ciò, desidero richiamare l’attenzione del neo Governo regionale su due articoli dello Statuto Speciale della Regione Sicilia e precisamente l’articolo 17 e l’articolo 22. Alla luce di quanto è previsto nei suddetti articoli, Le chiediamo di voler intervenire su alcune problematiche che paralizzano la nostra Sicilia ormai da parecchio tempo». Questi problemi riguardano:
- -Il diritto alla continuità territoriale (ferroviaria-marittima-aerea) quasi del tutto inesistente;
- -Il Contratto di Servizio per il trasporto ferroviario ad oggi non ancora sottoscritto;
- -Il mancato rispetto dell’accordo sottoscritto da parte di Trenitalia con la Regione Sicilia nel giugno 2007, che prevedeva l’aumento del 7% delle tariffe per finanziare più treni;
- -L’aggiunta di posti a sedere negli Intecitynotte da Siracusa e da Palermo;
- Il recupero di tutti i treno/km non effettuati dal 2004 ad oggi, così come previsto dal piano di ammortamento per il cofinanziamento dei treni Minuetto
- -L’attuazione del Piano Regionale dei Trasporti e della Mobilità già approvato nel 2002;
- -La mancanza di un piano di trasporto intermodale per raccordare più modi di trasporto, fattore rilevante all’interno delle politiche volte a favorire la mobilità sostenibile urbana ed extraurbana.
Per quanto riguarda, invece, la questione delle infrastrutture, il Comitato chiede un intervento immediato ed incisivo per:
- -Il completamento dei restanti 42 km del raddoppio ferroviario Fiumefreddo-Giampilieri dell’asse Messina-Catania-Siracusa, finanziato dal 2005 dal Cipe (1970 milioni di euro) e mai realizzato;
- -L’ammodernamento e la velocizzazione del tracciato esistente della Catania-Palermo, nonostante già finanziato con 30 milioni di euro dal Cipe ed inserito nel Contratto di Programma di Rete Ferroviaria Italiana del 2010 e non l’opera faraonica del raddoppio;
- -La riattivazione della linea Caltagirone-Niscemi-Gela, da oltre un anno chiusa a causa del crollo del ponte;
- -Il completamento del raddoppio ferroviario Fiumetorto-Castelbuono.
Dal comitato si chiede ai rappresentanti della politica di rendere noti gli interventi di tutela e salvaguardia della continuità territoriale, del trasporto ferroviario regionale e del trasporto universale da e per il nord che, già in Sicilia, è quasi del tutto inesistente. «È questo il momento — ribadisce Malaponti — in cui deve prevalere il senso di responsabilità dei nostri Amministratori nei confronti del Popolo siciliano, in considerazione del fatto che non venga ulteriormente penalizzato il nostro territorio, e di iniziare tutti assieme a chiedere quanto ci spetta di diritto, così come viene sancito dalla Costituzione all’articolo 3, all’articolo 16 e all’articolo117. Il territorio siciliano non appartiene né alla politica di destra né a quella di sinistra, — conclude — ma è dovere della politica garantire ai Siciliani lo sviluppo economico, sociale e infrastrutturale pari al resto d’Italia».
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