Da Franco Tiano, portavoce di Federazione Nuova Destra, riceviamo e pubblichiamo:
“E’ la seconda volta che si parla di sfiduciare Accorinti ed ancora ci sono pezzi del consiglio comunale che s’interrogano sulla necessità o meno di questo atto.
Messina è stordita, sprofondata in un assoluto stato d’incredulità, d’incomprensione e di rinuncia; stati dettati da un crollo repentino della vivibilità, che ha appiattito, sempre di più, le aspettative per una ripresa economica ed occupazionale. Siamo arrivati al punto che essere sommersi da cumuli di rifiuti e da penuria d’acqua non sono le priorità per i cittadini. La fame ha assunto un connotato ed una sproporzione che trabocca il bicchiere della sopportazione. Forse la dignità non consente ai tanti di rivelare il disagio e le preoccupazioni. Tuttavia ci si interroga sulla necessità o meno di determinare una svolta e sulla volontà dei cittadini di volere o meno la sfiducia. Noi che abbiamo operato dal basso, stando a contatto con la gente, tutti i giorni interrottamente, vi assicuriamo che la società è malata e che sente il bisogno di un riscatto.
L’economia locale, soprattutto quella legata alla piccola e media impresa, e decimata ed arranca nelle tante difficoltà giornaliere, tra queste, il più importante è il venire meno del sostegno creditizio e l’aumento dei tributi. A questo fanno da cornice le miopie di questa amministrazione, che pare non accorgersi del degrado in cui versa la città, e sembra sorda alle numerose richieste d’aiuto giornaliero.
E’ chiaro che i cittadini chiedono un passo diverso, la sfiducia nei confronti di chi, pur essendo un onesto cittadino, tende a sopprimere ogni cosa, senza produrre. In alternativa chiedono progetti concreti e di sostegno alla povertà. Uccidere l’edilizia, con tutto il suo indotto, significa dovere creare un’alternativa valida, un modo di trasformare quella tipologia di lavoro in altre attività, che possano sostenere quanti si sono per anni cibati del mattone. Si pensava, ad esempio, di dare vita, finalmente, ad opere infrastrutturali, a riqualificare intere aree, i quartieri degradati, al decoro cittadino, alla realizzazione di opere preventive allo sviluppo ed al risanamento. Nulla di tutto questo è stato fatto, nemmeno in fase progettuale e di intercettazione di risorse.
Anche la Fiera, che poteva essere un buon inizio, ha avuto un blocco delle procedure per iniziare i lavori di riqualificazione da parte di questa amministrazione. Per non parlare di molte prese di posizione assurde sulla realizzazione di migliorie finalizzate ad attrarre economia pregiata. Nella Zona Falcata, ad esempio, attraverso un patto scellerato voluto dal primo cittadino, è stato posto un limite sostanziale, che impedisce lo sviluppo dal punto di vista turistico.
In cambio ci offrono piste ciclabili, rischiose e non percorribili; progetti finalizzati all’utilizzo di indumenti sportivi ed una paventata società di navigazione pubblica per l’attraversamento dello Stretto, che dà sapore all’amarezza di quanti hanno creduto nella possibilità di un cambio politico generazionale e di sistema.
In tema di Turismo, infine, è stato soltanto sottratto quel poco che c’èra e che andava incentivato, come la notte della cultura.
Sfiduciare è un atto dovuto alla cittadinanza, farlo subito è utile a percorrere la strada immediata alle elezioni di Giugno, senza sottoporre i cittadini ad ulteriori sacrifici attraverso l’insediamento di un commissario per lungo tempo. Insieme alla sfiducia, infatti, sono auspicabili le dimissioni dei consiglieri. Ne basterebbero la metà più uno”.
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