Comunico le mie irrevocabili dimissioni da Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’ E.A.R. Teatro V.E. di Messina.
Dall’inizio del mandato ero consapevole della complessa situazione legata, soprattutto, alla vicenda della mancata approvazione della Pianta Organica, della equiparazione del personale e dell’attesa stabilizzazione dell’orchestra, che inevitabilmente incidono sull’efficienza della struttura amministrativa, ma non avrei mai immaginato fino a che punto l’immobilismo potesse spingersi!
Da subito ho manifestato il mio disappunto e disagio per la situazione complessiva che non ha consentito di imprimere il forte impulso di rinnovamento del quale l’Ente avrebbe avuto bisogno e che, con entusiasmo e spirito di servizio, mi ero prefissa di dare all’inizio del mandato, indispensabile perché il Teatro potesse svolgere l’importante compito insito nella sua stessa natura e per il quale è stato costituito. Tutto ciò è aggravato oggi dall’ulteriore taglio del contributo regionale del 27% previsto per il 2013, neanche sufficiente a coprire i costi fissi; dagli attacchi dei sindacati che ritengono, a torto, responsabile il Consiglio in carica, visto che perlopiù gli incontri si sono tenuti con il Presidente che ha “curato” personalmente i rapporti con le OO.SS. nonostante i ripetuti inviti da parte delle stesse al coinvolgimento dell’intero C.d.A. .
Un’ultima notazione mi pare opportuna alla luce di recenti notizie di stampa. Leggo, infatti, che il commissariamento sarebbe alle porte salvando il Presidente e il Sovrintendente; se fosse vera, una tale evenienza mi parrebbe un controsenso, considerato che i ruoli principali nella gestione diretta sono svolti dai suddetti, nei confronti dei quali la sottoscritta – com’è noto – ha spesso manifestato il proprio dissenso.
A questo punto, cadono definitivamente le condizioni per svolgere il mio ruolo di Vice-Presidente dell’E.A.R. Teatro V.E. di Messina e lascio alla S.V., al commissario che sostituirà il C.d.A. ed al Presidente Crocetta, che più volte ha rivolto il suo benevolo sguardo verso l’ente e che in questi mesi non ha voluto supportare il Consiglio in carica, ponendo in essere ogni forma di ostruzionismo possibile per arrivare al commissariamento anche del Teatro di Messina, l’onore e l’onere di risolvere l’annoso problema del personale e dell’orchestra del nostro Teatro per il quale insieme, sono certa, troveranno la soluzione.
Daniela Faranda
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